“La riforma è bloccata dai tagli voluti dal Governo e dai ritardi delle Regioni”.

Il prelievo di 1 miliardo dalle casse delle Province e il taglio del 50% del personale imposti dal Governo hanno prodotto una vera e propria emergenza sociale sui territori. Impossibile garantire servizi essenziali mentre l’allarme sociale tra il personale continua a salire. Questo il quadro descritto oggi dai Presidenti delle Province, riuniti in Assemblea a Roma per definire iniziative unitarie, anche in vista della nuova riunione dei Presidenti che si terrà il 28 gennaio prossimo.

La Legge di riforma delle Province è ferma – hanno detto i Presidenti –  bloccata dai ritardi delle Regioni e dalle risorse delle Province prelevate dal Governo. Eppure l’impegno delle Province ad attuarla è sempre stato pieno, ma senza soldi – è stato ribadito nell’   Assemblea – i servizi non si erogano, e se le Regioni non decidono «chi fa che cosa» la riforma di fatto non esiste. La preoccupazione è che, con il prelievo di un miliardo dai bilanci delle Province, e senza leggi di riordino di riorganizzazione delle funzioni approvate dalle  Regioni, gli enti nel 2015 andranno al collasso finanziario.

Ad oggi 10 Regioni hanno solo approvato in giunta Disegni di legge di riordino, che ora devono iniziare l’esame in Consiglio, e in 5 Regioni non è stato ancora approvato alcun atto. La posizione dei Presidenti di Provincia e il quadro di emergenza sui sevizi essenziali e sul personale sarà riportato nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale per l’attuazione della riforma, che si terrà giovedì, per chiedere al Governo interventi da subito sul Milleproroghe in grado di mitigare l’impatto dei tagli sui servizi essenziali,  e riportare le difficoltà che le Province incontrano negli Osservatori regionali per attuare la riforma.

 

 

FONTE: UPI – Unione Province d’Italia

AUTORE: Barbara Perluigi

 

 

 

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