Ecco le precisazioni dell’Inps sulla domanda per l’Assegno Unico da parte dei cittadini che lo percepivano insieme al Reddito di Cittadinanza.
Dal 1° gennaio abbiamo detto definitivamente addio al Reddito di Cittadinanza. Al suo posto, sono nate due nuove misure di sostegno economico: l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.
Ma ci sono alcuni nodi da sciogliere.
Con l’erogazione dell’Assegno di Inclusione, cosa cambia alle famiglie che percepivano l’Assegno Unico come quota integrativa del Reddito di Cittadinanza?
Ecco la spiegazione dell’Inps.
Assegno Unico e Reddito di Cittadinanza: ecco cosa dice l’Inps
Prima dell’abolizione del Reddito di Cittadinanza, l’importo dell’Assegno Unico veniva corrisposto direttamente sulla carta del Rdc per chi beneficiava di entrambe le misura e sarà così fino a febbraio 2024, nonostante il contributo abbia perso validità già da dicembre scorso.
Le modalità, quindi, cambieranno a partire da marzo 2024.
Come spiegato dall’Inps, nel messaggio n°258 del 19 gennaio 2024, per ottenere l’Assegno Unico, sarà necessario presentare una nuova domanda.
La sola domanda per l’Assegno di Inclusione, quindi, non va a sostituire “in alcun modo” quella per l’Assegno Unico “che, pertanto, deve essere sempre presentata, per poter beneficiare della prestazione familiare”.
Come sottolineato dall’Inps:
“ai fini di una puntuale erogazione degli importi dell’Assegno unico universale per i figli a carico, è necessario, per gli utenti che abbiano presentato la relativa domanda, verificare la correttezza dei dati di pagamento indicati. In particolare, è necessario controllare l’esattezza del codice IBAN del conto corrente o della carta prepagata, che deve essere intestato/cointestato al richiedente la prestazione”.
Bisogna ricordare, inoltre, che a partire da marzo 2024, l’Assegno Unico non sarà più accreditato sulla carta Rdc, come succederà, invece, fino alla fine del mese di febbraio.
Le scadenze per la domanda per l’Assegno Unico
La domanda per ottenere l’Assegno Unico dovrà essere presentata entro e non oltre il 30 giugno 2024, così come l’Isee aggiornato.
Gli eventuali arretrati saranno corrisposti in un secondo momento, mediante conguaglio.
Se non sarà presentato un Isee valido, a partire da marzo, il valore dell’importo sarà calcolato con riferimento ai livelli minimi fissati dalla legge. Per il 2024, il limite minimo è fissato a 54,10 euro.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it