lavoro accessorioI lavoratori che hanno esaurito la Naspi entro il 31 dicembre 2015 con almeno 55 anni oppure con figli minori nel nucleo familiare potranno accedere ad un sostegno economico di sei mesi pari a circa 500 euro qualora l’Isee risulti inferiore a 5mila euro. E’ quanto prevede lo schema di regolamento attuativo dell’Asdi, il nuovo ammortizzatore sociale previsto dall’articolo 16 del Dlgs 22/15 sul riordino degli ammortizzatori sociali, che Palazzo Chigi ha terminato di mettere a punto ed ha inviato alle Regioni per l’ok finale.

 

Potranno fruire dell’Asdi, al termine del periodo di fruizione della Naspi, i lavoratori «componenti di un nucleo familiare in cui sia presente almeno un minore o i lavoratori che abbiano almeno un’età pari ad almeno 55 anni o superiore e non abbiano maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato». La condizione di povertà viene determinata dal possesso «di una attestazione Isee, in corso di validità, dalla quale risulti un valore dell’indicatore pari o inferiore a 5mila euro. L’assegno verrà erogato mensilmente a decorrere dal giorno successivo a quello del termine di fruizione della Naspi per una durata massima di sei mesi.

 

 

L’importo dell’assegno è pari al 75% dell’ultima indennità Naspi percepita, e comunque in misura non superiore all’ammontare dell’assegno sociale (448,52 euro). L’importo dell’importo sarà incrementato di un ammontare pari a un quinto dell’assegno sociale (89,7 euro) per il primo figlio a carico; di 116,6 euro per due figli a carico; di 140,8 euro per tre figli a carico e di 163,3 euro in caso di quattro figli.

 

Gli esclusi. Da quanto si apprende saranno, invece, esclusi dall’assegno i parasubordinati e gli autonomi così come i lavoratori del pubblico impiego a tempo indeterminato. Esclusi anche tutti i lavoratori che hanno perso il posto prima del 1° maggio 2015 (in quanto non soggetti alla Nuova Aspi).

 

Le condizioni. Come per la Nuova Aspi la corresponsione dell’Assegno è condizionata all’adesione ad un progetto personalizzato redatto dai competenti servizi per l’impiego, contenente specifici impegni in termini di ricerca attiva di lavoro, disponibilità a partecipare ad iniziative di orientamento e formazione, accettazione di adeguate proposte di lavoro. La partecipazione alle iniziative di attivazione proposte sarà obbligatoria, pena la perdita del beneficio. In caso di redditi derivanti da nuova occupazione l’assegno potrà, entro determinati limiti, essere parzialmente cumulati con l’assegno.

 

Fondi ed erogazione. L’Ammortizzatore sarà finanziato con un fondo istituito presso il Lavoro , la cui dotazione è pari a complessivi 200 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016. Nel limite massimo dell’1% dello stanziamento, si potranno finanziare anche le attività di assistenza tecnica per il supporto dei servizi per l’impiego, il monitoraggio, la valutazione e le iniziative di comunicazione per la diffusione della conoscenza della misura. La gestione dell’ammortizzatore sarà effettuata dall’Inps, che lo riconoscerà in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande. Nel caso di insufficienza delle risorse, l’Istituto non prenderà in considerazione ulteriori domande, perché in nessun caso il sostegno potrà essere erogato quando le risorse del Fondo saranno esaurite, salvo stanziamenti ulteriori.