arretrati-stipendi-dipendenti-statali-2022-cifre-busta-pagaArretrati stipendi dei Dipendenti Statali 2022: ecco le somme che lo Stato pagherà nei prossimi mesi ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni.


A sbloccare la questione degli arretrati è la stagione dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego, che dopo il «comparto» della Pa centrale aprirà la strada anche a sanità, enti locali e scuola.

Ormai da anni, gli stipendi dei dipendenti pubblici hanno “strappi” lunghi anche alcuni anni: dopo il lungo “congelamento” deciso nel 2010 durante la forte crisi dei debiti sovrani, il primo rinnovo fu siglato nel 2016-18 ma soltanto negli ultimi mesi del triennio di riferimento, in extremis.

E adesso, prima di Natale è stato raggiunto l’accordo sul nuovo rinnovo contratuale, con gli aumenti, tra sindacati e ARAN ma per ora limitato alla Pubblica Amministrazione centrale (comunque indicativa anche per tutte le aree del comparto pubblico).

Allo stato attuale sono stati definiti solamente gli aumenti per il comparto Funzioni centrali, riassunti in questa tabella.

Ma, come ben sappiamo, questa cifra sarà utile e indicativa anche per tutti gli altri comparti.

Esaurita tutta la fase procedurale nelle buste paga dei dipendenti arriveranno, oltre agli aumenti, anche gli arretrati.

A quanto ammonteranno? E quando arriveranno?

Arretrati stipendi dei Dipendenti Statali 2022: le cifre in busta paga

Accanto agli aumenti, nelle buste paga dei dipendenti pubblici arriveranno ben 10 miliardi di arretrati.

Nello specifico si partirà da una base di aumento medio comune a tutti i comparti statali.

Le somme in comune saranno calcolate nel seguente modo:

  • aumenti in busta paga del 3,78% in base alle retribuzioni percepite dai dipendenti del pubblico impiego (con punte anche del 4,15%)
  • sarà incluso anche l’elemento perequativo spettante per i redditi più bassi.

Va tenuto presente che durante la vacanza contrattuale, nelle buste paga dei dipendenti è stato corrisposta l’apposita indennità.

Che dunque deve essere sottratta dal totale degli arretrati dovuti. A quanto ammontano, dunque, gli arretrati netti?

Il peso complessivo dell’una tantum dipende prima di tutto, com’è naturale, dalle dimensioni del comparto:

  • Chi opera nelle “funzioni centrali” (più di 200mila persone), avrà un aumento in busta paga compreso tra 1.120 a 2.150 euro a seconda dell’inquadramento del dipendente.
  • Situazione diversa nella Sanità (3 miliardi di arretrati) e tra Regioni ed enti locali (1,7 miliardi) dove aumenti e arretrati contrattuali sono finanziati dai bilanci delle amministrazioni.

L’esempio di calcolo per le Funzioni Centrali

Secondo le tabelle Confsal-Unsa sono stati fatti i seguenti calcoli validi per le Funzioni Centrali:

  • In un ministero si va dai circa 971 euro di un lavoratore di prima area in prima fascia, fino ai 1814 euro di un Ispettore generale.
  • Un funzionario di terza area in settima fascia, riceverà un assegno per gli arretrati di 1.767 euro. Nella seconda area, un dipendente di sesta fascia troverà in busta paga 1.318 euro.
  • Nelle Agenzie fiscali si andrà dai 1.235 euro di un dipendente del livello più basso della prima area, fino ai 2.322 euro di un ispettore generale. Un funzionario di terza area in sesta fascia, otterrà 2.113 euro.
  • Nella parte più alta della seconda area, gli arretrati saranno di circa 1.671 euro.
  • Negli enti pubblici non economici, come Inps e Inail, si andrà da 1.249 euro di un A1, fino ai 2.344 euro di un Ispettore generale.

Adeguamento delle indennità di amministrazione

Inoltre stanno per arrivare altri 430 milioni sotto forma di adeguamento delle indennità di amministrazione.

Il decreto di Palazzo Chigi ultimato fra ministero dell’Economia e Funzione pubblica, ora pronto per gli ultimi passaggi procedurali, scongela una serie di somme messe a disposizione dalla legge di bilancio 2020 e completate in vari provvedimenti degli ultimi tre anni per la «perequazione» di queste indennità di amministrazione, una voce che puntella gli stipendi dei dipendenti ministeriali in vario modo.

  • In un gruppo di ministeri che abbraccia Salute, Esteri, Istruzione, Università, Lavoro e Politiche agricole l’aumento arriva a 2.449 euro lordi all’anno nell’area terza, quella dei funzionari; viaggia poco sotto i 1.800 euro nell’area seconda e poco sopra i 1.500 nella prima.
  • Uno scalino più in basso si colloca il ministero dello Sviluppo economico, dove la perequazione offre fino a 1.890 euro ai funzionari, quasi 1.500 euro in area seconda e 1.258 in area prima.
  • Infine più povera è la novità prevista per il ministero dell’Economia, dove ci si ferma a 244 euro nei livelli gerarchici più bassi e si arriva a 418 euro in quelli più alti, con cifre analoghe a quelle previste per il ministero della Giustizia.

Ricordiamo che anche questi meccanismi saranno utili per quantificare il discorso anche per tutti i restanti comparti del pubblico impiego.

Quando arriveranno in busta paga?

Gli aumenti, e dunque anche gli arretrati, potrebbero dunque arrivare in busta paga tra febbraio e marzo. Se dovessero arrivare proprio a marzo, gli aumenti incrocerebbero la loro strada anche con il taglio dell’Irpef deciso dal governo con la manovra di bilancio.

 


Fonte: articolo di Simone Bellitto