arretrati-rinnovo-contratto-statali-2021-ultimi-aggiornamentiCon la firma sul Rinnovo del Contratto per gli Statali arriveranno nei cedolini del 2022 anche gli arretrati per il triennio 2019-2021: ecco gli ultimi aggiornamenti sulle cifre e su quando arriveranno in busta paga.


Ricordiamo che prima di Natale è stato raggiunto l’accordo sugli aumenti contrattuali tra sindacati e ARAN per la Pubblica Amministrazione centrale (indicativa anche per tutte le aree del comparto pubblico).

A questo link potete consultare la tabella completa degli incrementi stipendiali.

Ovviamente la firma sul rinnovo comporta anche il risolvimento di una questione estremamente annosa per i Dipendenti Pubblici, vale a dire quella degli arretrati stipendiali in busta paga.

Una prassi comune: una volta siglato l’accordo con i sindacati ed esaurita tutta la fase procedurale prevista per la firma definitiva del contratto, nelle buste paga dei dipendenti arriveranno anche gli arretrati.

Ma quali sono le cifre? A quanto ammonteranno questi arretrati? Ci saranno differenze per comparto?

Scopriamolo attraverso gli ultimi aggiornamenti pervenuti.

Arretrati Rinnovo Contratto Statali 2021: gli ultimi aggiornamenti

Si partirà da una base di aumento medio in busta paga del 3,78% in base alle retribuzioni percepite dai dipendenti del pubblico impiego (con punte anche del 4,15%), includendo anche l’elemento perequativo spettante per i redditi più bassi.

Possiamo intanto dire che la ripartizione delle risorse, su 9.669,20 milioni di euro complessivi, sarà la seguente:

  • 3.963,10 milioni di euro spettano al comparto della scuola
  • seguito dalla sanità con 3.015 milioni di euro
  • dalle funzioni locali con 1.729,10 milioni di euro
  • e dalle funzioni centrali con 962 milioni di euro.

Ma a livello di cifre esatte?

Dal momento che il contratto su cui è stata sottoscritta l’intesa riguarda il 2019/2021, i dipendenti avranno diritto ad arretrati contrattuali medi, per il periodo in questione, pari a circa 1.800 euro.

Gli arretrati dovrebbero arrivare nelle buste paga di febbraio e marzo.

Il peso complessivo dell’una tantum dipende prima di tutto, com’è naturale, dalle dimensioni del comparto. Le Funzioni centrali, dove lavorano poco più di 200mila persone, assorbono poco meno di un miliardo di ripartizione di risorse (vedi le cifre sopra), e vedranno un aumento in busta paga compreso tra 1.120 a 2.150 euro a seconda dell’inquadramento del dipendente.

Qui è finanziato dallo Stato come accade per l’istruzione (con l’eccezione dell’università) dove la questione vale invece quasi quattro miliardi.

Situazione diversa nella Sanità (3 miliardi di arretrati) e tra Regioni ed enti locali (1,7 miliardi) dove aumenti e arretrati contrattuali sono finanziati dai bilanci delle amministrazioni.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it