Dal 1° febbraio si può fare richiesta per l’Anticipo TFS/TFR Dipendenti Pubblici 2023: ecco cosa serve sapere.
Ci sono importanti novità rispetto alla procedura di accesso al servizio, disponibile come anticipato a partire da mercoledì 1° febbraio 2023.
L’anticipazione ordinaria del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) consente agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito) di ottenere anche per il 2023 l’importo del TFR maturato e non liquidato, al netto di interessi e spese, senza doverne attendere l’esigibilità e l’erogazione nei termini previsti dalla normativa vigente.
Scopriamo dunque tutti i dettagli per fare richiesta.
Anticipo TFS/TFR Dipendenti Pubblici 2023
La novità più importante è che con riferimento alla nuova prestazione di anticipazione ordinaria del Tfs/Tfr, sarà applicato un tasso d’interesse pari all’1% per tutta la durata del finanziamento e in regime di capitalizzazione semplice, nonché di spese di amministrazione pari allo 0,50% dell’importo erogato.
Come funziona
L’anticipazione può essere richiesta per l’intero ammontare del TFR maturato o per una parte dello stesso.
Sull’anticipazione TFR è prevista l’applicazione di un tasso di interesse fisso per l’intera durata del finanziamento. Attualmente il tasso di interesse applicato alla prestazione è pari all’1%. L’interesse è calcolato sul periodo che va dall’erogazione del finanziamento alla data di esigibilità del TFR più il periodo necessario per il relativo accredito (tre mesi dalla data di esigibilità della prima rata, 30 giorni dall’eventuale data di esigibilità della seconda e terza rata), salvo procedere al relativo ricalcolo sulla base dell’effettiva corresponsione delle somme alla Gestione Unitaria e all’eventuale restituzione all’iscritto delle somme trattenute in eccedenza.
Sull’importo dell’anticipazione del TFR al lordo degli interessi si applica la ritenuta dello 0,50% per spese di amministrazione.
Con l’erogazione del finanziamento l’utente riceverà in unica soluzione la somma corrispondente a tutto il TFR anticipato, al netto di interessi e spese. Questa somma sarà restituita alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali direttamente dall’ente erogatore del TFR (INPS o ente diverso da INPS), nelle date nelle quali avrebbe operato il versamento al richiedente.
Domanda
Ecco cosa serve sapere per fare richiesta, dal prossimo 1° febbraio, per l’Anticipo TFS/TFR Dipendenti Pubblici 2023.
Requisiti
Possono richiedere l’anticipazione i pensionati che hanno confermato l’adesione al Fondo Credito per il periodo di pensione e risultano quindi iscritti alla gestione, sempre che il loro TFR sia maturato, disponibile e non ancora esigibile.
In caso di una persona cessata dal servizio che non abbia diritto alla pensione ma abbia un nuovo impiego, il finanziamento potrà essere erogato se, all’atto della domanda, il richiedente stesso risulti iscritto alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e se il TFR è maturato, disponibile e non ancora esigibile.
I cessati dal servizio senza diritto a pensione, e privi di nuovo impiego che comporti l’adesione obbligatoria o volontaria alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, non potranno beneficiare della prestazione in quanto per fruire della stessa è indispensabile che i richiedenti risultino iscritti alla gestione sia al momento della presentazione della domanda di anticipazione del TFR che al momento della relativa concessione.
Come fare domanda?
La domanda deve essere trasmessa esclusivamente online, a pena di inammissibilità, a decorrere dal 1° febbraio 2023, effettuando l’accesso al servizio con le proprie credenziali SPID.
È possibile presentare la domanda di anticipazione TFR dopo la cessazione dal servizio se si è in pensione, oppure nuovamente impiegato, a condizione che il nuovo impiego comporti l’iscrizione, automatica o volontaria, alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
In caso di presenza di altre cessioni o vincoli sul TFR è possibile chiedere l’anticipazione del trattamento limitatamente alla quota ancora “libera” da vincoli o cessioni.
È necessario che il richiedente specifichi nella domanda se il finanziamento è richiesto per l’intero ammontare del TFR disponibile o per un importo minore, indicandone in tal caso l’entità.
È anche necessario che il richiedente precisi se il TFR sarà corrisposto in seguito a pensionamento o a cessazione dal servizio senza diritto a pensione e nuovo impiego con iscrizione alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
L’iscritto deve inoltre indicare che, nel caso in cui la somma richiesta non sia disponibile, intende comunque chiedere il finanziamento per l’ammontare effettivamente disponibile. Il richiedente è tenuto ad accettare che con l’importo finanziato siano prima rimborsate le eventuali morosità maturate su precedenti finanziamenti ottenuti dalla Gestione Unitaria e i relativi interessi. È anche facoltà dell’iscritto richiedere l’anticipata estinzione di altri finanziamenti ottenuti dalla Gestione Unitaria che non presentino morosità e con ammortamento in corso.
Trattamento erogato dall’INPS e altre casistiche
È possibile chiedere l’anticipazione del TFR sia nel caso in cui il trattamento sia da erogare da parte dell’INPS, sia nel caso in cui l’ente erogatore sia diverso rispetto all’Istituto.
Nel caso in cui l’ente erogatore del TFR sia diverso dall’INPS il richiedente deve allegare alla domanda di anticipazione la certificazione del TFR ottenuta dall’ente competente, che deve attestare gli importi disponibili e le date di relativa esigibilità.
Nel caso in cui l’ente erogatore del TFR sia l’INPS, se l’iscritto ha già presentato richiesta di certificazione del trattamento per anticipazione ordinaria e/o agevolata con istituti di credito e/o altra richiesta di anticipazione agli iscritti alla Gestione Unitaria, la nuova domanda di finanziamento potrà essere lavorata solo una volta chiuse le precedenti, con la cessione e la conseguente presa d’atto o con rinuncia da parte del cittadino.
La domanda non può essere accolta se dalla certificazione risulta che l’unica o ultima rata del TFR debba essere corrisposta entro sei mesi decorrenti dalla data della domanda di anticipazione.
Controlli formali sulla domanda e step successivi
Superati i controlli formali sulla domanda presentata, il richiedente riceve una comunicazione di disponibilità della bozza di proposta contrattuale da presentare all’Istituto. Entro 30 giorni dalla comunicazione, l’iscritto può inoltrare la proposta di contratto all’Istituto tramite la propria area personale MyINPS. In mancanza di presentazione della proposta nei termini indicati la domanda si ritiene annullata per rinuncia da parte dell’interessato.
Ricevuta la proposta di cessione e superati i relativi controlli, la proposta è accettata e ne viene data comunicazione all’utente. A questo punto il contratto di anticipazione è concluso, ma gli effetti si producono solo con la presa d’atto positiva emessa dall’ente erogatore del Trattamento.
L’iscritto può recedere dall’anticipazione del TFR prima dell’accettazione da parte dell’Istituto della proposta contrattuale e in tal caso non è tenuto a corrispondere alcun importo, neanche a titolo di spese amministrative. Dopo l’accettazione della proposta da parte dell’Istituto non è più possibile recedere dal contratto.
Presa d’atto negativa e presa d’atto positiva
Trascorsi 30 giorni dalla richiesta di presa d’atto trasmessa dall’Istituto, in mancanza di risposta da parte dell’ente erogatore, il contratto di anticipazione è automaticamente risolto. Se la presa d’atto è negativa, certificando che non sono disponibili somme per la cessione del trattamento, il contratto non produce effetti. In caso di disponibilità parziale del TFR, il contratto è valido per la minor somma disponibile. Dell’eventuale risoluzione, inefficacia o minor somma disponibile viene data comunicazione all’iscritto.
Erogazione del finanziamento
Una volta ottenuta la presa d’atto positiva, l’Istituto eroga il finanziamento, procedendo prima al recupero di eventuali morosità su precedenti finanziamenti erogati dalla gestione, poi all’eventuale anticipata estinzione di altri finanziamenti della gestione richiesta dall’iscritto ed infine all’accredito all’iscritto dell’eventuale importo residuo.
Sia nel caso in cui l’ente erogatore del TFR sia l’INPS, sia nel caso in cui sia diverso dall’INPS, lo stesso provvede a rimborsare le somme corrispondenti al TFR ceduto, versando i relativi importi direttamente alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, nelle date e nella misura indicate nella relativa presa d’atto: l’ammortamento non prevede alcun esborso per il beneficiario che ha ceduto il trattamento ed eventuali ritardi nel rimborso alla gestione del TFR ceduto non comportano per l’iscritto alcun interesse di mora. Qualora invece il rimborso sia avvenuto in anticipo rispetto a quanto considerato per il calcolo degli interessi, l’Istituto procede al relativo ricalcolo e procede alla restituzione all’iscritto delle somme trattenute in più.
La durata dell’ammortamento è determinata in funzione delle scadenze previste nella certificazione rilasciata dall’ente erogatore e nella successiva presa d’atto; non è prevista la possibilità di estinguere anticipatamente il finanziamento erogato.
L’eventuale quota di TFR non ceduta e non sottoposta ad altri vincoli viene accreditata al richiedente considerando la priorità di restituzione alla gestione degli importi ceduti.
Nel caso in cui la presa d’atto positiva dell’ente erogatore sia errata, l’eventuale differenza tra la somma anticipata e quella effettivamente disponibile sarà imputata all’ente erogatore che, ferma restando la possibilità di rivalsa verso l’iscritto, provvederà a rimborsare il dovuto alla gestione.
Quota 100 e Quota 102
Nell’ipotesi di pensionamento per Quota 100 e Quota 102, in caso di adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento verranno ricalcolati gli interessi applicati al finanziamento: se il richiedente è a credito, riceverà il pagamento dopo l’integrale rimborso dell’anticipazione; se è a debito, le somme dovute saranno trattenute nei limiti di legge su pensione o richieste in pagamento al beneficiario.
Tempi di lavorazione del provvedimento
Il termine per la definizione del procedimento è fissato in 180 giorni.
Nella tabella allegata al Regolamento per la definizione dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi adottato dall’INPS ai sensi dell’art. 2 della legge n. 241/1990 e ss.mm.ii. sono riportati sia i termini di definizione dei provvedimenti stabiliti dall’Istituto superiori a quello di norma di 30 giorni, che l’indicazione del relativo responsabile.
Fonte: articolo di Simone Bellitto
Ho chiesto l’ anticipo del TFS Quota 100 il 06/04/2121 a cui sono seguite una trentina di solleciti, a tutt’oggi nessun risultato
Ma come mai, per darti i tuoi soldi, l’inps ti fa aspettare, bene che vada 2 anni, perché non ha i fondi e poi quando si tratta di darli in prestito, con interessi, li trova?
Perché li eroga una banca esterna.
perchd siamo un popolo che accetta l’inaccettabile. Un TFS trattenuto due anni è qualcosa che va oltre l’idignazione….e noi taciamo.
Evidente disparità. Con i soldi di chi è costretto ad aspettare ingiustamente 5 anni la liquidazione si finanzia l’anticipo agli scritti al Fondo inps
Io non voglio l’anticipo, una volta andata in pensione voglio la liquidazione subito, come tutti i dipendenti privati, e non dopo anni. Specialmente visto che ci andiamo già VECCHI! Sono soldi nostri, trattenuti dallo Stato.
brava, trattenuti sul sangue di chi ha lavorato. Inqualificabile
stiamo parlando di ANTICIPO e ci voglio 180 giorni per definire una pratica di anticipo???? e poi devo pagare l’interesse dell’1% sul periodo che intercorre fra l’anticipo e quando riceverei regolarmente il TFR ? ma è la legge che indica questo periodo, CON DISPARITA’ fra pubblico e privato, di 26 mesi per avere il TFR e noi ci dobbiamo pagare gli interessi? inoltre perchè INPS per l’anticipo trova i soldi? perchè la legge obbliga i privati a pagare il TFR con tempi molto più stretti?
Anna. Sono andata in pensione con 42 anni di servizio senza beneficiare di nessuna agevolazione per avere i.mie soldi devo aspettare che cambio 67 anni e aspettare ancora un anno dopo i 67 non riesco a capire questa legge .
Ulteriore discriminazione fra iscritti al Fondo Credito e non iscritti, che comunque sono stati obbligatoriamente iscritti per 40 anni, versandoci lo 0,35% del proprio reddito.
Se l’Ente non darà la possibilità di iscriversi anche a chi non lo è, la Delibera del CDA verrà diffidata.
I privati accantonano la somma mese per mese e l’importo è sempre evidente e chiaro nella busta paga .Quindi sono loro a pagare il TFR alla fine del servizio. Comunque non tutti riescono a pagare subito e se non riesci ad averli ultimamente ti devi rivolgere ad un fondo speciale. Lo stato invece ci pensa alla fine a fare il calcolo in modo forfettario su una media del lordo degli ultimi 12 mesi lordi etc etc . Nel privato comunque la somma accantonata è ridotta del 23% con tassazione separata.
IL PROBLEMA E’ CHE SE LA PROPRIA AMMINISTRAZIONE NON RISPONDE PER TEMPO CHE SI E’ ISCRITTI AL FONDO PER AVERE DIRITTO ALL’ANTICIPO, L’INPS NON PUO’ FARCI NIENTE, ALMENO COSì DICONO.
L’anticipo è soggetto a ritenuta fiscale?
Mandato in pensione dal 1 settembre 2021 con 48 anni di contributi a 65 anni, ho ricevuto la prima rata IN RITARDO di 3 mesi dopo vari solleciti il 27 gennaio 2023.
il 2 MARZO 2023 ho richiesto l’anticipo del pagamento delle due rate rimanenti del tfs all’INPS con l’interesse dell’1 %.I tempi di risposta sono addirittura di 180 giorni, mi sembra un po’ tanto. Praticamente dovrei entro il 3 agosto avere risposta.
Spero di riceverla altrimenti prendo quasi prima la 2 rata che il prestito.
scusate il 2 febbraio ho richiesto l’anticipo della rimanenza del TFS e non il 2 marzo 2023 COME SCRITTO POCO FA
buongiorno, ho ricevuto la presa d’atto positiva il 19 settembre 2023 per l’anticipo del tfs gestione dipendenti pubblici, quando secondo mi sarà liquidati il tfs’
Ciao ti è arrivato anticipo richiesto a oggi?
Solo per sapere perché anch’io ho fatto domanda
sono andato in pensione nei termini Fornero a richiesta quando verrà erogato il tfs l’inps risponde dopo 2 anni dalla cessazione, l’Italia aspetta che “decediamo”. Grazie Italia.