Anticipo TFS Statali, Bongiorno: saranno conclusi gli ultimi approfondimenti tecnici a breve. Questo vuol dire che i provvedimenti su anticipo e buonuscita sono quasi pronti.
Anticipo TFS Statali, Bongiorno. In una nota il ministro della Pubblica amministrazione fa il punto sulla situazione dei provvedimenti dedicati all’anticipo e alla buonuscita per i Dipendenti Pubblici.
Facciamo il punto sulla situazione attuale e sull’annuncio dello sblocco da parte del Ministro.
Anticipo TFS Statali, Bongiorno “sblocca” la situazione?
«Sono già stati predisposti e proprio la prossima settimana saranno conclusi gli ultimi approfondimenti tecnici».
Lo afferma in una nota il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno.
«Stupiscono le polemiche di questi giorni sull’impegno del governo a favore dei dipendenti pubblici», sottolinea nel comunicato il ministro. «In particolare, vorrei ricordare – dice – che con il decreto legge ‘quota 100’ abbiamo posto fine a quella che le organizzazioni sindacali definiscono una discriminazione nei confronti dei dipendenti pubblici derivante dalla corresponsione differita del Tfr (misura restrittiva, mi preme sottolinearlo, certamente non ascrivibile a questo esecutivo)».
La situazione attuale
Il Governo nel tentativo di affrontare il ritardo nel pagamento della buonuscita per i dipendenti pubblici è ricorso allo schema del prestito bancario. Il DL 4/2019 ha previsto la possibilità per i dipendenti pubblici di ottenere un prestito sino a 45mila euro erogato dal settore bancario.
Tuttavia la procedura è molto farraginosa, richiede un accordo con l’Abi ed il settore assicurativo, l’adesione degli istituti di credito ed il coinvolgimento dell’Inps. Se si considera che l’analoga misura varata nel 2017 per il pagamento della pensione (ape volontario) ha richiesto oltre un anno prima della possibilità di fare domanda si intuisce che è una situazione ingannevole, denunciano i sindacati.
“Anche perchè per Quota 100 i lavoratori hanno dovuto fare domanda di pensione e richiedere le dimissioni con largo preavviso, 6 mesi, convinti che avrebbero percepito un anticipo del Tfs, fino a 45 mila euro”.
Senza considerare che il prestito sul TFS/TFR non potrà essere fruito da tutti i dipendenti del pubblico ma solo di quei lavoratori che
- accedono alla pensione sulla base dei requisiti individuati dall’articolo 24 del DL 201/2011 (cioè 67 anni di età o 42 anni e 10 mesi di contributi; 41 anni e 10 mesi le donne)
- hanno diritto alla quota 100 (62 anni e 38 di contributi)
- vanno in pensione con i predetti requisiti prima del 29 gennaio 2019, data di entrata in vigore del DL 4/2019.
Resterebbero, dunque, esclusi dall’anticipo un’ampia schiera di lavoratori a partire dal comparto difesa e sicurezza, le lavoratrici che accedono alla pensione con l’opzione donna, i soggetti che hanno fatto salvi i requisiti ante-fornero in virtu’ delle salvaguardie pensionistiche, chi ha usufruito della totalizzazione nazionale (Dlgs 42/2006).