amministratori-sotto-tiro-2022Fare l’amministratore pubblico in Italia, oltre che difficile, sta diventando sempre più pericoloso: lo dimostra, ancora una volta, il report Amministratori sotto Tiro 2022 presentato questa mattina da Avviso Pubblico insieme al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Seppure i dati relativi al 2021 facciano registrare un calo nella numerosità degli eventi rispetto al 2020, la situazione resta preoccupante. Sono stati 438 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza (-6% rispetto al 2020, quando furono 465) rivolti nel corso dell’anno 2021 contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali, dipendenti della Pubblica amministrazione, registrati da Avviso Pubblico in tutto il Paese.

Amministratori sotto Tiro 2022: una minaccia ogni 20 ore

Si registra un calo del numero dei Comuni interessati (-5%, da 280 a 265) ma c’è un dato al quale prestare particolarmente attenzione: il 20% dei 438 casi censiti nel 2021 sono avvenuti in Comuni che in un passato più o meno recente sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose, il dato più alto mai registrato nei Rapporti di Avviso Pubblico.

Questi atti intimidatori hanno coinvolto ben 57 Comuni, a conferma di quanto il rapporto tra mafia e politica, in particolare nel Mezzogiorno, sia un tema attuale sul quale la politica nazionale, i partiti e i movimenti, non possono concedersi distrazioni.

La Campania si conferma – ininterrottamente dal 2017 – la regione in cui sono state registrate il maggior numero di intimidazioni a livello nazionale, con 72 casi, pur facendo segnare un calo del 15% rispetto al 2020.

Seguono Sicilia e Calabria rispettivamente con 51 e 45 casi. Quest’ultima, dopo anni in calo, segna un aumento del 18% degli atti intimidatori emersi.

Quarto posto per la prima regione al di fuori del Mezzogiorno: la Lombardia (43) supera infatti la Puglia (41) per numero di casi censiti, confermandosi il territorio più colpito dell’area Centro-Nord. Cresce in maniera sensibile il fenomeno in Veneto (39 casi, +30% sul 2020), mentre a chiudere le prime 10 posizioni ci sono il Lazio (26, in calo), il Piemonte (25, casi raddoppiati), la Toscana (20, stabile) e l’Emilia-Romagna (13, casi dimezzati rispetto al 2020).

Anche nel 2021 il territorio provinciale più colpito si conferma Napoli, con 45 casi. Seguono Reggio Calabria (20 casi), Cosenza (19). La prima provincia del Nord è Venezia (18), seguita da Milano, Torino e Salerno (17), Foggia (16), Roma e Palermo (13).

Il testo completo del Report

Potete consultare qui il testo completo del documento.

 

 


Fonte: Avviso Pubblico - Enti Locali e Regioni contro Mafie e Corruzione