A causare l’aumento di stipendio da agosto fino alla fine dell’anno, con un ammontare più “ricco” nella busta paga dei dipendenti pubblici, saranno gli effetti del taglio del cuneo fiscale.
Il MEF (ministero dell’Economia e delle Finanze) ha infatti comunicato che sono state definite le modalità di pagamento ai dipendenti del pubblico impiego gestiti attraverso il sistema NoiPA.
Si tratta delle somme che riguardano gli aumenti in busta paga derivanti dall’innalzamento del taglio del cuneo fiscale: scopriamo dunque quando saranno erogate le somme e quanto prenderanno in più i dipendenti.
Che cosa si intende per taglio del cuneo fiscale?
Si tratta di uno sgravio contributivo, previsto dal decreto lavoro approvato a maggio scorso e che si aggiunge a quello già operato nella Legge di Bilancio 2023.
In particolare il dl lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso maggio e convertito in legge il 3 luglio 2023, prevede per il periodo luglio-dicembre 2023 l’innalzamento del cuneo fiscale:
- fino al 6% per le retribuzioni mensili lordo dipendente inferiori a 2.692 euro
- e fino al 7% per quelle inferiori a 1.923 euro mensili lordo dipendente.
Lo stipendio da agosto sarà più “generoso”: busta paga più pesante per i dipendenti pubblici
La decontribuzione, come per le precedenti riduzioni del cuneo fiscale, verrà corrisposta da NoiPa sul cedolino del mese successivo rispetto a quello in cui viene riconosciuto il beneficio.
Pertanto, il pagamento riferito alla mensilità di luglio verrà erogato con il cedolino di agosto. Lo stesso meccanismo sarà applicato anche per i mesi successivi fino alla mensilità di dicembre 2023 che sarà erogata a gennaio 2024.
Saranno quasi 1 milione e 200mila i dipendenti pubblici interessati dalla misura: circa 860.000 quelli interessati dal taglio del cuneo fiscale del 6%, e circa 335.000 i dipendenti interessati dal taglio del 7%.
Ma quanto guadagneranno in più?
L’aumento in busta paga da luglio a dicembre 2023 secondo il Ministero delle Finanze potrà arrivare anche a 100 euro mensili.
Nello specifico:
- per gli stipendi fino a 25mila euro si calcola un aumento in busta di circa 70-80 euro
- per le retribuzioni da 25 a 35mila euro si calcola invece un aumento in busta paga di circa 90-100 euro
Tuttavia per avere un’idea maggiormente precisa sull’importo esatto si deve ragionare per fasce reddituali, dato che la somma aggiuntiva in busta paga dipende dalla retribuzione annua lorda del singolo dipendente.
Infine, molto importante, si deve sempre fare presente che dall’importo lordo, occorrerà sottrarre l’Irpef, che ammonta a circa il 20-25% del totale.
Quindi in linea di massima questi saranno gli aumenti “effettivi” per le varie fasce:
- fino a 10.000 euro: 25 euro mensili
- da 10.000 a 15.000 euro: circa 35/38 euro mensili
- da 15.000 a 20.000 euro: circa 40/48 euro mensili;
- da 20.000 a 25.000 euro: circa 50/55 euro mensili;
- da 25.000 a 30.000 euro: circa 56/60 euro mensili;
- da 30.000 a 35.000 euro: circa 65 euro mensili.
Il taglio proseguirà anche nel 2024?
Purtroppo questa è ancora un’incognita.
Il governo Meloni ha in realtà promesso di rimettere mano alla norma nella prossima legge di bilancio, che verrà varata tra novembre e dicembre.
Vanno però ancora trovate le risorse per rendere questo taglio del cuneo strutturale: si parla di un costo di almeno 10 miliardi di euro all’anno.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Secondo quali indicazioni lo sgravio contributivo deve essere erogato da agosto con valenza luglio?