È inutile girarci intorno: il mancato aggiornamento dell’inventario comunale costituisce una grave irregolarità. Sono diverse le Sezioni Regionali della Corte dei conti che hanno evidenziato quanto per avere un rendiconto attendibile, da presentare entro il 30 aprile di ogni anno (salvo proroghe), serva un inventario aggiornato annualmente.
Il Tuel definisce il patrimonio degli enti locali come il “complesso dei beni e dei rapporti giuridici, attivi e passivi, di pertinenza di ciascun ente”. La consistenza netta della dotazione patrimoniale dell’ente è divenuta un elemento essenziale per garantire gli equilibri attuali e prospettivi e parallelamente l’adozione della contabilità economico-patrimoniale ha generato un radicale cambiamento, poiché dalla sua introduzione il patrimonio va considerato nella sua visione dinamica, quale strumento strategico della gestione finanziaria locale.
La normativa di riferimento
Sebbene si parli di un argomento complesso la normativa a supporto dell’aggiornamento inventario negli Enti Locali è poca e molto spesso risale al passato. In particolare, ricordiamo: la circolare del Ministero dell’interno n. 15200.2 del 20 luglio 1904 che indica le classificazioni per lettera dei prospetti inventariali (adottati ancora oggi da molte software house); gli articoli 822 e successivi del Codice civile riportanti le definizioni di beni demaniali e beni patrimoniali; gli articoli 229-230 del Tuel; l’allegato 4/3 al D.Lgs. 118/2011 ovvero il principio contabile applicato concernente la contabilità economico-patrimoniale degli enti in contabilità finanziaria.
Al fine di redigere un inventario puntuale è necessario catalogare i beni dell’ente secondo quanto previsto dal sopracitato allegato 4/3 del principio contabile. E dunque in immobilizzazioni immateriali, immobilizzazioni materiali (beni immobili e beni mobili) e immobilizzazioni finanziarie.
Aggiornamento dell’inventario comunale in pratica
Come abbiamo visto l’introduzione della contabilità economico-patrimoniale ha ulteriormente enfatizzato l’importanza di avere un inventario aggiornato annualmente, allineato alle movimentazioni finanziarie avvenute in corso d’anno.
Ma in cosa consiste? Nell’aggiornamento del patrimonio comunale con gli acquisti, le cessioni, le manutenzioni che hanno interessato nell’anno i beni mobili e immobili dell’ente e con il calcolo dei rispettivi ammortamenti.
Annualmente bisogna infatti aggiornare le scritture e i dati inventariali relativi al patrimonio del comune, effettuare tutte le attività di tenuta ed aggiornamento dei registri inventariali ed assicurare il corretto adempimento degli obblighi di legge e delle relative scadenze.
Aggiornamento dell’inventario dei beni immobili
Per l’aggiornamento dell’inventario dei beni immobili le operazioni che devono essere eseguite, sulla base della documentazione a disposizione dell’ente, sono di seguito indicate:
- inserimento di tutti i nuovi beni acquisiti nel corso dell’esercizio attraverso la verifica in conservatoria di tutti gli atti d’acquisto, cessione, convenzione e donazione stipulati nel corso dell’anno inerenti al patrimonio immobiliare dell’ente;
- eliminazione dalle scritture inventariali di tutti i beni alienati nel corso dell’esercizio;
- ricalcolo dei valori inventariali in base alla detrazione delle relative quote di ammortamento come indicato al punto 4.18 dell’allegato al D.Lgs. 118/2011;
- capitalizzazione per tutti gli interventi di manutenzione straordinaria eseguiti con stanziamenti in conto capitale, relativi a fabbricati comunali ed opere del demanio;
- verifica delle convenzioni urbanistiche e di eventuali beni acquisiti a scomputo oneri;
- stampa dei modelli inventariali aggiornati al 31.12.
Aggiornamento dell’inventario dei beni mobili
In questo caso le operazioni da eseguire ogni anno sono:
- registrazione dei nuovi acquisti di beni mobili;
- registrazione delle alienazioni dei beni mobili (come da comunicazione dei consegnatari);
- ricalcolo dei valori inventariali in base alla sottrazione delle relative quote di ammortamento come indicato al punto 4.18 dell’allegato al D.lgs. 118/2011;
- registrazione dei cambi di ubicazione dei beni mobili, come da segnalazioni fornite dai consegnatari (attraverso la compilazione dei verbali di carico e scarico);
- applicazione di un’etichetta adesiva per ogni nuovo bene mobile inventariato;
- stampa dei modelli inventariali aggiornati al 31.12;
- compilazione e produzione del conto della gestione del consegnatario di beni (modello n° 24 DPR 194/96).
Al termine dell’aggiornamento: stampa questa documentazione
Infine raggruppiamo in quest’ultima sezione i documenti che è consigliato allegare al Conto consuntivo:
- stampe registri inventariali suddivise per ogni nuova categoria patrimoniale di cui al D.Lgs. n. 118/2011;
- libro inventario dei beni immobili demaniali;
- libro inventario dei terreni patrimoniali disponibili;
- libro inventario dei terreni patrimoniali indisponibili;
- libro inventario dei fabbricati patrimoniali disponibili;
- libro inventario dei fabbricati patrimoniali indisponibili;
- libro inventario dei beni mobili;
- dettaglio delle variazioni patrimoniali intervenute nel corso dell’esercizio con determinazione della quota da attribuire alla contabilità finanziaria e ad altra causa;
- produzione dello stato patrimoniale attivo lettera B Immobilizzazioni materiali ed immateriali (Allegato 10 D.lgs.118/2011);
- produzione del prospetto riassuntivo del conto del patrimonio per le immobilizzazioni materiali e immateriali;
- compilazione e produzione del conto della gestione del consegnatario di beni (modello n° 24 DPR 194/96).
Il carico di lavoro è notevole e le procedure da eseguire sono tantissime, lo sappiamo bene, per questo ci offriamo di supportare gli enti locali nell’aggiornamento dell’inventario o nella ricognizione straordinaria dello stesso che, ricordiamo, deve essere predisposta indicativamente ogni dieci anni.
Il tuo inventario è a posto? No? Contattaci per aver un preventivo personalizzato.
Fonte: Pabli srl