addio pensione di cittadinanzaCon l’addio al Reddito di Cittadinanza, a partire dal 2024, ci si interroga su quale sarà il destino della Pensione di Cittadinanza. Ecco nel dettaglio.


Addio Pensione di Cittadinanza: come sappiamo, il Reddito di Cittadinanza è stato uno dei temi più caldi, su cui si è dibattuto durante la campagna elettorale.

Ad oggi, il Reddito è concesso solamente per 7 mesi: una riduzione notevole, rispetto ai precedenti 18 mesi prorogabili. Inoltre, i percettori hanno l’obbligo i frequentare corsi di formazione, per l’inserimento al lavoro: nonostante ciò, i corsi non sono ancora partiti.

Dal 2024, invece, diremo addio al Reddito di Cittadinanza, in favore di altre misure di sostegno per i cittadini in difficoltà economiche.
Sarà lo stesso destino per la Pensione di Cittadinanza? Ecco cosa sappiamo.

Addio Pensione di Cittadinanza: cosa succederà nel 2024

Se le cose andranno come previsto, dovremo dire addio anche alla Pensione di Cittadinanza, alla fine del 2023.
Nella Legge di Bilancio 2023, infatti, è prevista l’abrogazione degli articoli dall’1 al 13 del decreto n°4 del 2019, convertito con modificazioni nella legge n°25 del 2019.

Perciò, a partire dal 1° gennaio 2024, saranno eliminati.

A differenza del Reddito di Cittadinanza, ridotto notevolmente quest’anno, l’erogazione della Pensione di Cittadinanza rimarrà la medesima quest’anno. Questo perché non si applicano tagli per i nuclei familiari nei quali sono presenti over 60, disabili o minorenni.

Come dichiarato dal Governo Meloni, il Reddito e la Pensione di Cittadinanza saranno eliminati, perché sono stati considerate due misure non idonee a raggiungere i risultati sperati.

Ma, sempre nella Legge di Bilancio 2023, è stato annunciato che le risorse risparmiate confluiranno nel Fondo per il sostegno alla povertà e per l’inclusione attiva. Sarà gestito dal Ministero del Lavoro, per trovare nuove misure di sostegno indirizzata alle fasce di cittadini più in difficoltà.

Cos’è la Pensione di Cittadinanza

La Pensione di Cittadinanza è una misura di contrasto alla povertà, attiva dal 2019, rivolta ai nuclei famigliari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore ai 67 anni o disabili.

Il contributo può arrivare fino a 7560 euro l’anno, ovvero 630 euro al mese.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it