Disponibile adesso per tutti i lettori il video del webinar gratuito del 21 marzo 2024, dedicato ad “Amministrazione Trasparente: nuovi obblighi, evoluzione ed indicazioni operative” organizzato dal nostro quotidiano con la partecipazione dell’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) e il contributo tecnico-organizzativo di Golem Net.
L’evento, subito sold out, ha registrato una grande partecipazione.
Amministrazione Trasparente 2024: il resoconto dell’evento formativo
Giusy Pappalardo, Coordinatrice della nostra testata giornalistica, ha aperto i lavori della giornata, ringraziando la grande disponibilità dell’Autorità presente nelle due figure di Pierangelo Giovanetti ed Alessandro Obino.
- Il punto di vista dell’Anac e la nuova piattaforma unica dei contratti pubblici
- La trasparenza come elemento di trasformazione radicale
- Siamo pronti agli obblighi di trasparenza? Le Pa sono abbastanza trasparenti?
- Lo stato dell’arte: applicazione della delibera 601/23 e casi d’uso pratico
- Domande e risposte: ulteriori chiarimenti forniti dall’Autorità Anticorruzione
- Il video del webinar dedicato agli obblighi di Amministrazione Trasparente per il 2024
Il punto di vista dell’Anac e la nuova piattaforma unica dei contratti pubblici
Pierangelo Giovanetti, Giornalista e Portavoce dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha colto l’occasione per spiegare le difficoltà che ci sono state nel processo di avvio della digitalizzazione nel nostro paese. “Si tratta di un passaggio epocale che, come tutte le trasformazioni, richiede un periodo di rodaggio. […] La volontà di Anac è non solo quella di realizzare questo processo richiesto dal nuovo Codice degli Appalti, ma anche di supportare i soggetti coinvolti nello svolgere al meglio questo switch-off, questo passaggio dalla vecchia modalità alle nuove.”
Giovanetti ha anche mostrato alcuni passaggi sulla nuova piattaforma unica dell’Anac per gestire tutte le gare d’appalto. “A un anno dall’approvazione del nuovo codice […] abbiamo avuto a disposizione alcuni mesi per sperimentare le nuove modalità, credo quindi che nel giro di poco tempo potremo entrare a pieno regime. […] Il passaggio della digitalizzazione è effettivamente un qualcosa di estremamente nuovo per le nostre abitudini e pertanto richiede impegno a tutti i livelli.”
La trasparenza come elemento di trasformazione radicale
A seguire ha preso la parola Luciano Catania, Segretario generale del Comune di Enna e giornalista pubblicista, che ha intessuto il fil rouge della storia della trasparenza.
“Trasparenza, fino a qualche decennio fa, significava la semplice affissione all’albo pretorio del Comune, in cui le delibere spesso venivano ordinate in modo da vedersi “poco” […] Una consuetudine che è stata abbandonata con l’adozione d.lgs. n. 33/2013, che ha fatto assumere al concetto di trasparenza un altro significato. Pertanto inizialmente l’immagine dell’accessibilità era rappresentata dal singolo individuo che andava a ricercare “con la torcia” il singolo documento, mentre successivamente si è passati a un’accessibilità e a una trasparenza ad ampio raggio, totale. Ed è infatti il decreto trasparenza la definisce come accessibilità totale oggi […] e in tal senso la novità del Codice degli Appalti, e dell’articolo 28 in particolare sulla trasparenza dei contratti pubblici, introduce elementi di trasformazione radicale. […].”
Siamo pronti agli obblighi di trasparenza? Le Pa sono abbastanza trasparenti?
Fatte queste considerazioni Luciano Catania ha stimolato il dibattito ponendo un interrogativo diretto a Santo Fabiano, Esperto in materia di trasparenza amministrativa: “Gli obiettivi tracciati dall’articolo 1 del Decreto Trasparenza con questa ulteriore riforma si sono realizzati? O al contrario c’è ancora molto da realizzare? Infine quali sono le luci e le ombre di questo ulteriore passaggio normativo?”
La risposta di Fabiano ha seguito le linee guida concettuali enucleate in precedenza, sostenendo che: “La Pa è cresciuta in maniera straordinaria anche se non so quanto siamo davvero pronti alla trasparenza. […] . L’anticorruzione è la buona amministrazione. Un’amministrazione che funziona e che rispetta le regole inevitabilmente contrasta la corruzione. […] Importante dunque investire nella promozione di buone prassi, di buona amministrazione e nel creare reti di sostegno agli operatori. Pertanto c’è bisogno di maggiore chiarezza sulla trasparenza […] che funziona davvero nella misura in cui io so come pubblicare, che cosa pubblicare e chi deve consultare sa dove trovare quello che cerca. […] La confusione, infatti, è il presupposto migliore perché possa infilarsi nelle procedure ogni tipo di intento corruttivo. […] Occorre dunque, in conclusione, lavorare insieme: l’obiettivo principale è sentirsi tutti quanti un’unica Pubblica amministrazione che ha l’obiettivo di funzionare.”
Lo stato dell’arte: applicazione della delibera 601/23 e casi d’uso pratico
Francesco Ruta, Esperto di sistemi informativi applicati alla trasparenza amministrativa della Golem Net, si è soffermato sull’applicazione della delibera 601/23 e sui casi d’uso pratico.
Ruta ha provveduto a fornire un’ulteriore roadmap dettagliata sulla materia dell’Amministrazione Trasparente, schematizzata graficamente e volta a mostrare il processo evolutivo degli obblighi e il supporto nel tempo fornito passo dopo passo agli Enti coinvolti.
“Se io pubblico i miei documenti nella piattaforma di approvvigionamento che comunica con la banca dati nazionale non serve ripubblicare i dati in Amministrazione Trasparente. […] Ciò in sintesi serve a dimostrare che in questo modo non appesantiamo né i sistemi né gli obblighi dei comuni. […] Questo dimostra che un’Amministrazione Trasparente conforme è importante poiché rappresenta la punta dell’iceberg di un sistema più complesso e stratificato, vale a dire la gestione documentale: gestire e lavorare bene sui documenti al fine poi di pubblicare bene e dare la possibilità al cittadino di comprendere al meglio l’operato della Pa. […] Occorre quindi vedere la norma a 360°. Proprio perché la normativa evolve continuamente può essere utile un supporto ulteriore per gli addetti ai lavori come quello offerto dalle AI, come anche recentemente inserito all’interno dell’ultimo Piano Triennale per l’Informatica. […] Affidiamoci ovviamente all’Intelligenza Artificiale, che deve essere un aiuto, ma non dimentichiamo comunque l’Intelligenza Umana.”
Domande e risposte: ulteriori chiarimenti forniti dall’Autorità Anticorruzione
A chiudere la giornata è stato Alessandro Obino, specialista di sistemi informatici e di gestione presso l’Anac, che ha risposto a diversi interrogativi e fornito ulteriori delucidazioni sulle nuove procedure previste sulla piattaforma dell’Autorità.
Compilazione delle schede Anac
Uno degli interrogativi posti riguarda le schede Anac e le istruzioni per la loro compilazione, e Obino ha risposto così rassicurando gli utenti in merito: “Ci siamo presi carico di fornire una documentazione che non sia squisitamente tecnica ma che possa essere utilizzata anche da un operatore “non tecnico” per conoscere le informazioni da inserire durante il processo di compilazione delle schede. Nelle prossime settimane verrà inoltre pubblicato una sorta di manuale operativo sull’utilizzo delle schede Anac che sia di supporto ai responsabili del procedimento. […] Tuttavia va detto che non ci siamo discostati in maniera così evidente da quelle che erano le modalità precedenti di acquisizione delle informazioni per quanto riguarda gli appalti, mi riferisco al vecchio sistema SIMOG, e molte delle informazioni che vengono oggi richieste sono le stesse che venivano richieste prima.”
Link alla BDNCP (Banca Dati Nazionale Contratti Pubblici)
Un’altra domanda cui Obino ha risposto concerne la pubblicazione in Amministrazione Trasparente degli esiti degli affidamenti e la generazione del link BDNCP: “Si tratta di un link cui può essere associato il CIG o esiste anche la possibilità di linkare tutta la posizione della Stazione Appaltante con il codice fiscale della medesima. Si tratta semplicemente di consultare un CIG su quella sezione e sostituirlo con quello di interesse e tutte le informazioni che Anac ha acquisito per quel CIG vengono rese disponibili attraverso il portale Open Data Analytics.”
Obbligo pubblicità legale per gli avvisi pubblicati ai fini di informazione sul mercato non soggetti ad acquisizione del CIG
A questa criticità Alessandro Obino ha risposto prontamente che: “Si tratta di avvisi di pre-informazione che non sono indittivi di gara. In questo caso ci sono gli obblighi di pubblicità sia a livello comunitario, sia a livello nazionale e le piattaforme dovrebbero supportarli.”
Affidamenti diretti sotto i 5mila euro e abrogazione elenco annuale XML
Infine in merito all’abrogazione dell’elenco annuale in formato XML e sulla possibilità della decadenza dell’adempimento Obino ha chiarito che “L’articolo 1, comma 32, della legge 190/2012 è stato abrogato dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici, e quindi in realtà l’assolvimento dell’obbligo di pubblicità per tutti gli affidamenti, compresi quelli al di sotto dei 5mila euro avviene adesso attraverso la comunicazione dei dati direttamente all’Autorità.”
Il video del webinar dedicato agli obblighi di Amministrazione Trasparente per il 2024
La registrazione dell’evento è disponibile nel player qui di seguito.
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Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it