SPID per minorenni: è possibile? Quali sono le regole? Qui di seguito una breve rassegna con gli ultimi aggiornamenti.
Ricordiamo che lo SPID è il sistema di autenticazione che permette a cittadini ed imprese di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione con un’identità digitale unica.
L’identità SPID è costituita da credenziali (nome utente e password) che vengono rilasciate all’utente e che permettono l’accesso a tutti i servizi online.
SPID in tabaccheria: ecco come fare per richiederlo.
Lo SPID allo stato attuale può essere richiesto da tutti i cittadini italiani o dai cittadini stranieri muniti di permesso di soggiorno che abbiano compiuto il 18° anno d’età.
Per una rassegna completa su come richiedere lo SPID cliccate qui.
E per i minorenni?
SPID per Minorenni: esiste? Possibile richiederlo?
In linea teorica dunque, non è possibile richiedere e ottenere le credenziali SPID prima del compimento dei 18 anni, dopo i quali (per i nati nel 1997 e nel 1998) sarà possibile sottoscrivere la propria identità digitale e accedere così a 18app per aver diritto al Bonus Cultura, che ammonta a 500€ spendibili in prodotti culturali come libri, concerti o dispositivi elettronici finalizzati all’apprendimento.
Tuttavia è possibile, per i minori che abbiano la necessità di richiedere servizi online da parte delle pubbliche amministrazioni, ottenere credenziali specifiche che certifichino la corrispondenza della propria identità digitale a una persona fisica.
Ciò nonostante si sta lavorando in direzione di poter fare ottenere l’identità digitale anche direttamente ai minori.
Il battage mediatico intorno ai Social e TikTok ed i minorenni ha infatti rimesso in discussione la materia.
Ma andiamo con ordine.
SPID per Minorenni, in consultazione le linee guida
Pertanto dallo scorso maggio sono in consultazione le Linee guida operative per la fruizione dei servizi SPID da parte dei minori.
Si tratta di Linee guida operative che hanno ad oggetto il rilascio dell’identità digitale ai minori e le relative modalità di utilizzo per l’accesso ai servizi online.
Lo scopo di queste linee guida mira a garantire il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- Rilasciare SPID ai minori previa richiesta da parte di chi esercita la responsabilità genitoriale;
- Consentire al minore di utilizzare la propria identità digitale SPID autonomamente ferma restando la possibilità di controllo da parte dei genitori;
- Impedire ai minori di accedere ai servizi in rete a loro non destinati;
- Consentire la selezione dei fruitori dei servizi in rete in base all’età;
- Garantire che i dati personali del minore siano trattabili solo in presenza dello specifico consenso al trattamento da parte del titolare della responsabilità genitoriale. O, qualora, ultraquattordicenne, del minore stesso.
Ricordiamo che lo scorso 17 giugno è arrivato il semaforo verde della Conferenza Unificata a queste linee guide operative per la fruizione dei servizi Spid da parte dei minori.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’Anci e l’Upi pur esprimendo un parere favorevole hanno formulato in un documento congiunto (che si riporta di seguito) alcune raccomandazioni con l’obiettivo, fra l’altro, di:
- accelerare il rilascio di credenziali SPID ai minori
- studiare possibili alternative alla soluzione che implicano, almeno per i minorenni fino a 14 anni, l’impersonificazione da parte dei genitori.
Richiesta da parte di chi esercita la responsabilità genitoriale.
Dall’analisi della normativa vigente emerge l’opportunità che il rilascio dell’identità digitale SPID a favore del minore avvenga previa richiesta da parte di chi esercita la responsabilità genitoriale.
Per ottenere l’autorizzazione del genitore all’accesso ai servizi in rete da parte del minore è prevista una notifica push da parte dell’IdP su richiesta del minore.
Il genitore, al fine di fornire le suddette autorizzazioni, accetta, al momento della richiesta dell’identità del minore, di ricevere notifiche push dall’IdP.
Tali notifiche sono inviate esclusivamente se il minore conferma all’IdP la volontà di richiedere l’autorizzazione al genitore. Nel caso in cui il minore non confermi all’IdP la volontà di richiedere l’autorizzazione al genitore, la procedura di autenticazione è interrotta.
Ovviamente, ferma restando la facoltà del minore che abbia compiuto quattordici anni di esprimere autonomamente il consenso al trattamento dei propri dati. Il tutto in relazione all’offerta di servizi della società dell’informazione.
Il codice del genitore
In particolare, il codice del genitore è composto dal risultato della funzione CRC-32 applicato al codice fiscale del genitore (Ad esempio: RSSMTT64A01G201K, produce il CRC 0x4DFCE69E, il codice del genitore sarà 4DFCE69E. Ipotizzando che il codice casuale sia 737, il codice di verifica sarà 4DFCE69E737).
L’IdP associa ai dati del genitore il codice di verifica per il quale è stato fornito il consenso al rilascio dell’identità e i dati identificativi del minore forniti dal genitore. L’IdP consegna al genitore il codice di verifica affinché lo stesso sia messo a disposizione del minore che lo utilizza per effettuare il processo di rilascio dell’identità digitale, previa verifica dell’identità personale e acquisizione del consenso al trattamento dei dati personali anche da parte del minore che ha compiuto almeno quattordici anni.
Il minore, ricevuto il codice di verifica dal proprio genitore, utilizza le procedure di verifica dell’identità personale messe a disposizione dall’IdP per completare la procedura di rilascio dell’identità. L’IdP, per verificare l’esistenza dell’autorizzazione preventiva, richiede al minore il codice di verifica in modo da poter verificare la presenza del consenso genitoriale prima di acquisire i dati personali del minore.
L’IdP verifica, quindi, la corrispondenza dell’identità del minore con i dati precedentemente forniti dal genitore. Confermando implicitamente l’esistenza dell’autorizzazione del genitore al rilascio dell’identità per quello specifico minore.
Il testo delle linee guida operative in consultazione
Potete consultare a questo link le linee guida in consultazione al completo.
SPID per i Social Network per i minori
Qui si tratta di un ulteriore tassello, anch’esso in via di definizione.
A Febbraio 2021, l’ex ministra per l’Innovazione tecnologica Paola Pisano, aveva elaborato un piano al vaglio del Garante per la protezione dei dati personali e dell’Autorità per l’infanzia e l’adolescenza.
Questo perché è ormai un dato di fatto che le challenge online, le sfide finite in tragedia delle quali ci riportano le cronache, interrogano adesso da vicino anche il mondo degli adulti.
Pertanto per rilasciare l’identità digitale ai minori per completare così l’accesso ai Social – precisano fonti Agid – sarà il genitore a fare richiesta: entrerà con il proprio Spid nell’identity provider, dichiarerà di essere il padre o la madre del minore di cui fornisce il dato di nascita e quelli richiesti dal Dpr 445/2000.
Sarà uno Spid anonimo, anche se il gestore consegnerà al genitore un insieme di caratteri con cui il figlio potrà accedere poi al servizio.
Maggiori informazioni a questo link.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Molto chiaro e utile per accedere ai servizi, non favorevole per i social
Buonasera, mia figlia minorenne deve partecipare a un concorso e ha bisogno di fare lo spid. come posso fare? grazie