Il Ministro Brunetta ha dettato le linee guida per i dipendenti fragili della PA, riguardo lo smart working. Ecco cosa ha detto.
Smart working dipendenti PA fragili: lo smart working rimane un nodo cruciale per i lavoratori, sia nel privato che nella Pubblica Amministrazione.
Arriva, però, la decisione del Ministro Renato Brunetta, riguardo i lavoratori fragili della PA. Vediamo cosa ha detto.
Smart working dipendenti fragili PA: la decisione del Ministro Brunetta
Due giorni fa si è tenuta un’audizione alla commissione parlamentare per la semplificazione. Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha dettato delle nuove linee guida per quanto riguarda il lavoro agile e i dipendenti più fragili.
Il Ministro ha affermato:
“I fragili devono poter lavorare da remoto”.
In questo modo, Brunetta apre allo smart working continuativo per tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione, che hanno patologie che rendono pericolosa un’eventuale infezione da Covid-19.
Con questa decisione, il Ministro ripara “l’errore” del Decreto Riaperture, dove era mancata la proroga al lavoro a distanza, per i soggetti fragili.
La decisione va contro anche alle recenti linee guida indicate dal Ministero dell’Interno, che non avevano incluso lo smart working continuativo per i lavoratori fragili: una decisione che aveva scatenato l’ira dei sindacati.
Smart working dipendenti fragili PA: la mancata proroga
La mancanza della proroga all’interno del Decreto Riaperture era stata data a causa di un’obiezione della Ragioneria generale dello Stato, che aveva chiesto 60 milioni di euro per andare avanti col provvedimento.
Il Ministro ha detto:
“Non c’erano i 60 milioni e non c’è stata la proroga. La copertura non serve, perché la circolare che ho fatto consente alle pubbliche amministrazioni di attribuire lo smart working senza costi”.
Quali sono le condizioni per definire un lavoratore come “fragile”
Per poter essere considerato un lavoratore fragile, il cittadino dovrà richiedere un certificato al proprio medico di famiglia, così come è previsto dal decreto interministeriale, firmato da Brunetta, Orlando e Speranza.
Nel decreto, vengono indicate le patologie che permettono il lavoro agile, come quelle che determinano la compromissione del sistema immunitario. Oppure, i lavoratori dovranno presentare tre o più delle seguenti condizioni patologiche:
- Cardiopatia ischemica;
- Fibrillazione arteriale;
- Scompenso cardiaco;
- Ictus;
- Diabete mellito;
- Bronco-pneumopatia ostruttiva cronica;
- Epatite cronica;
- Obesità.
Smart working dipendenti fragili PA: le differenze tra pubblico e privato
Nel settore pubblico, quindi, lo smart working in linea generale rimane definito da un accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro.
Nel settore privato, invece, lo smart working rimane in modalità semplificata fino al 30 giugno e non necessita di alcun accordo,
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
3 o più patologie di quella portata??? Ne basta una sola di esse per essere fragile! Inoltre, va sempre prevista una categoria residuale (NON può essere elencazione tassativa a numero chiusio) perché ci sono situazioni cliniche specifiche, che però meritano tutela.
concordo perfettamente , io ho una BPCO con enfisema polmonare e una ipertensione arteriosa 2 classe nhia non controllata dai farmaci che da sole in caso di covid mi manderebbero al creatore