scadenza-saldo-fondo-innovazione-accessibilita-siti-web-istituzionaliSecondo l’Anac i siti web e i canali social delle Pa devono restare sotto il controllo pubblico: ecco cosa emerge da una recente delibera dell’Autorità.


L’affidamento dei siti web e dei profili social delle amministrazioni pubbliche è una pratica che richiede attenzione e chiarezza nei contratti di gestione. Questo aspetto è stato evidenziato chiaramente dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) nella delibera n.452 del 3 ottobre 2023, intervenendo in una gara indetta da un comune turistico della Romagna.

La controversia esaminata

Nel caso in questione, l’ente aveva indetto una gara per la gestione di servizi di informazione turistica, promozione e marketing destinazione per il triennio successivo, con un valore stimato di due milioni e centomila euro, che poteva salire a 4.850.000 euro con l’opzione di rinnovo per ulteriori tre anni.

Sorprendentemente, solo l’operatore uscente ha partecipato all’asta, perché aveva il controllo del dominio di promozione turistica del Comune e dei relativi account social. Questo scenario si è verificato a causa della mancanza di chiare disposizioni nei contratti precedenti, che non obbligavano l’aggiudicatario a restituire il controllo di questi strumenti alla fine del contratto.

Siti web e social della Pa devono essere sempre sotto controllo pubblico

Il Presidente dell’Anac, Giuseppe Busìa, ha sottolineato l’importanza di definire con precisione queste clausole nei contratti, al fine di evitare che le imprese private diventino proprietarie dei profili social e dei relativi follower, privando così le amministrazioni pubbliche di un patrimonio di contatti e conoscenze che dovrebbe rimanere sotto il controllo dell’ente pubblico.

Busìa ha anche evidenziato che l’uso strategico dei contratti pubblici è fondamentale per garantire una buona amministrazione e ha sottolineato la necessità di investire nella qualificazione di coloro che operano nelle stazioni appaltanti per tutelare il patrimonio digitale delle amministrazioni.

Nel tentativo di rimediare alla situazione, il Comune ha suggerito la possibilità di creare un nuovo sito web e nuovi canali social o di negoziare l’acquisto del proprio sito dal gestore uscente.

Anac ha rilevato che il comportamento dell’amministrazione è stato inadempiente e approssimativo, creando un vantaggio economico ingiustificato per il fornitore uscente. Questo ha violato i principi di libera concorrenza, par condicio e massima partecipazione.

Inoltre, Anac ha evidenziato che il profilo Instagram del Comune, utilizzato per la promozione turistica, aveva oltre 18.000 follower, ottenuti durante l’esecuzione del contratto d’appalto. L’operatore uscente aveva acquisito un notevole vantaggio competitivo grazie a questa presenza digitale sviluppata durante il contratto.

In conclusione, l’affidamento dei siti web e dei profili social delle pubbliche amministrazioni richiede una maggiore attenzione contrattuale per evitare situazioni in cui le imprese private diventino proprietarie di questi strumenti digitali. La trasparenza e la chiarezza nei contratti sono fondamentali per garantire la corretta gestione del patrimonio digitale delle amministrazioni pubbliche.

Il testo della delibera Anac

Potete consultarla qui.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it