Scoppia il caso per una PEC ricevuta da tanti Comuni riguardo una violazione della privacy dovuta all’utilizzo di Google Analytics sui siti istituzionali della PA: scopriamone di più, tra verità e fake news.
I dubbi degli Enti sono sorti a seguito di una email arrivata sulle caselle PEC degli Enti pubblici, che in pratica denuncia una violazione dei protocolli della privacy per l’utilizzo di Google Analytics quale sistema di monitoraggio dei siti web istituzionali.
La PEC risulta trasmessa a tutti gli Enti indistintamente dal fatto che abbiano le statistiche di Google attive o non attive o attive con personalizzazione dei parametri.
Da qui in molti hanno segnalato con preoccupazione questo possibile problema: in questo articolo proveremo a fare luce sulla vicenda.
Che cos’è Google Analytics?
Partiamo dal principio: ovviamente Google Analytics è un servizio di web analytics gratuito fornito da Google che consente di analizzare delle dettagliate statistiche sui visitatori di un sito web. Il servizio è usato per il marketing su internet e dai webmaster.
Google Analytics è il servizio di statistiche più usato nel web, con una quota di mercato dell’85,4% nei migliori 10 milioni di siti (secondo Alexa).
Quando diciamo, ovviamente, che è il servizio di statistiche più usato nel web, stiamo già supponendo che questo servizio non sia l’unico in circolazione. Anzi, c’è una grande quantità di siti che analizzano, in un modo o nell’altro il traffico dei siti web, del quale Google ovviamente è quello più utilizzato in quanto colosso del settore.
La presunta fake che sta circolando
Nella notifica via PEC un’associazione ha denunciato dunque una violazione dei dati sensibili: in buona sostanza questa comunicazione cita Sindaco e DPO per questa non conformità dovuta all’utilizzo di Google Analytics sui propri sistemi.
Ovviamente la comunicazione, in senso stretto, rappresenta una fake news: e vi spieghiamo in breve il motivo della cosa.
La comunicazione via PEC, non ha alcun carattere di ufficialità, non provenendo da alcuna Autorità deputata ad effettuare tale tipo di controllo.
Per tematiche simile a queste, le comunicazioni ufficiali arrivano esclusivamente da AgID che è deputata in primo ordine a coordinare e a vigilare sulle amministrazioni nel percorso di attuazione del Piano Triennale per l’informatica della Pubblica amministrazione.
Pertanto, anche se il contenuto dell’email suggerisce di non utilizzare le statistiche di Google, non esiste una disposizione specifica in tal senso.
Ad oggi neanche il Garante italiano per la protezione dei dati personali si è ancora espresso in via ufficiale sulla questione, quindi la scelta del sistema di web analytics rimane a discrezione del Responsabile della Transizione Digitale dell’Ente.
Ciò nonostante l’AgID ha comunque proposto uno strumento ad hoc a questo scopo.
Siti web della PA: il sistema Web Analytics Italia
Per i siti web della PA in realtà, come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente, esiste il citato sistema Web Analytics Italia (https://webanalytics.italia.it/). Questo sistema di analisi e monitoraggio di dati, sessioni e visualizzazioni del sito web è quello indicato (attenzione però suggerito, non “imposto”) nel Piano triennale dell’informatica 2021-2023 di AgID.
Come funziona questo sistema? In breve:
- è una piattaforma che offre le statistiche in tempo reale dei visitatori dei siti della Pubblica Amministrazione, fornendo agli operatori dei report dettagliati
- i dati sono raccolti ed elaborati dalla piattaforma centralizzata Web Analytics Italia (WAI). WAI ospita i dati statistici dei siti web delle PA italiane aderenti al progetto
- aiuta le amministrazioni a comprendere il comportamento degli utenti online, con l’obiettivo di fornire ai cittadini siti e servizi via via più efficaci e inclusivi.
Chi deve occuparsene?
Questa piattaforma è ovviamente riservata esclusivamente alle Pubbliche amministrazioni italiane, quindi per potersi registrare alla piattaforma occorre che un referente di un’amministrazione presente su IndicePA avvii la procedura di registrazione del sito istituzionale, accedendo alla piattaforma tramite una identità SPID.
Non ci sono particolari indicazioni sul referente ma è bene sapere che il Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD) sarà tenuto informato rispetto alla registrazione della propria PA e all’aggiunta di nuovi siti web.
Quindi, in buona sostanza, si tratta di una responsabilità in capo al Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD) o di che ne fa le veci all’interno dell’Ente pubblico di riferimento.
I compiti del Responsabile per la Transizione Digitale nelle PA
Ovviamente tra i compiti dell’RTD, oltre quello sopra citato, rientrano una moltitudine di adempimenti legati alla trasformazione digitale della PA.
In questo contesto la Golem Net, software house specializzata in soluzioni dedicate alle PA, si propone di dare un supporto ed un ausilio nella risoluzione delle criticità e dei nodi più complessi che Comuni e Enti locali, ed Ordini Professionali, si trovano dinnanzi nello svolgimento del percorso di transizione al digitale.
Golem Net ha pertanto messo a punto un servizio dedicato agli Enti del territorio, questi i principali asset:
- Mettere a disposizione competenze;
- Fornire strumenti per potenziare le capacità dell’Ente (linee guida, attività e materiale per la formazione del personale);
- Offrire servizi digitali sempre più rispondenti alle specifiche esigenze degli Enti del territorio e uniformi per gli utenti;
- Assessment organizzativo e tecnologico dell’Ente
- Definizione dell’agenda digitale dell’Ente
- Supporto alla nomina del RTD dell’Ente se non già effettuata
- Ciclo di 3 sessioni formative sui temi della Trasformazione Digitale, ideate e calibrate sulla base dello stato di maturità e degli obiettivi dei partecipanti
- Assistenza telefonica sui temi della Transizione Digitale
- Supporto per la dichiarazione di accessibilità sito web su piattaforma AgID
- Supporto nella stesura del Piano Triennale dell’informatica comunale
In questo form potete richiedere maggiori informazioni e un preventivo, oppure potete in alternativa scrivere un messaggio WhatsApp al numero: 342 014 7374.
Mentre invece in questo documento potete consultare la brochure con tutti i dettagli di questo servizio.
Fonte: articolo di Simone Bellitto