scuole-chiuse-coronavirus-studentiI bambini sono i più fragili e potrebbero vivere con angoscia la situazione creata dal coronavirus: i consigli degli esperti ai genitori.


Scuole chiuse per Coronavirus: studenti rischiano overdose Social? Ad avvertire i genitori è la Società Italiana di Psichiatria.

I bambini sono i più fragili e indifesi e possono soffrire un’angoscia penetrante perché più permeabili alle paure dell’adulto.

Per questo Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), ha deciso di lanciare alcuni avvertimenti ai genitori.

I bambini

In un primo momento i bambini delle primarie saranno contenti della chiusura delle scuole che, ovviamente, vivranno come una vacanza. Ma tutto ciò avviene in un contesto di allarme e con il passare dei giorni il prolungamento della sosta scolastica forzata con il distacco da compagni e insegnanti, comincerà a pesare. Alimentando ansie e preoccupazioni che i genitori si troveranno a gestire in prima persona”.

Spiegare al figlio le vere ragioni della chiusura della scuola con un linguaggio semplice e chiaro, conciso e adatto all’età – aggiunge Zanalda – impedisce al bambino di sostituire le motivazioni reali con fantasie e paure eccessive e lo aiuta a responsabilizzarsi sulle regole da seguire. Il bambino non ha la percezione del tempo come invece hanno gli adulti e l’interruzione della routine può determinare un senso di angoscia che deve essere prevenuto”.

Gli adolescenti

Gli adolescenti meritano un discorso diverso. Perchè le relazioni sociali, gli incontri e le amicizie rappresentano la dimensione fondamentale della loro vita e vivono il gruppo come punto di riferimento primario.

“Per alleviare il disagio del ‘pit stop’ sanitario obbligatorio una soluzione possibile potrebbe essere quella di trovare una mediazione ‘sicura’ tra gli obblighi di legge e le necessità di ragazzi e ragazze di ritrovarsi in gruppi magari più ristretti. Per evitare che gli adolescenti deleghino definitivamente alla virtualità di chat e social la gestione delle amicizie e degli affetti, andando in ‘overdose’ digitale”.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it