Disponibile online il documento riguardante la definizione di un modello di riferimento per i Poli di Conservazione Digitale e la relativa rete nazionale.
L’Agenzia per l’Italia Digitale ha lavorato ad un tavolo di lavoro istituzionale basato su un accordo di collaborazione sottoscritto nel corso del 2018 con l’Archivio centrale dello Stato, il Consiglio nazionale del Notariato e l’Agenzia industrie difesa soggetti che ad oggi risultano essere in possesso di una significativa esperienza nel campo della conservazione digitale a medio e a lungo termine.
Successivamente al tavolo si sono aggiunti:
- Ministero dell’Economia e delle Finanze
- Ministero della Giustizia
- Direzione generale Archivi
- Polo archivistico dell’Emilia-Romagna
- Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Regione Marche e Regione Veneto
- SOGEI – Società Generale d’Informatica S.p.A.
- Associazione nazionale archivistica italiana.
L’obiettivo è stato promuovere e definire una rete di poli di conservazione garantendo l’interoperabilità tra gli stessi, nel rispetto del quadro normativo nazionale, delle politiche di transizione al digitale, dei criteri archivistici e degli standard di settore.
Poli di Conservazione Digitale: ecco il documento di indirizzo
Nello specifico, i temi affrontati dal documento pubblicato e risultato del tavolo di lavoro sono i seguenti:
– in primo luogo definizione delle caratteristiche e dei requisiti distintivi delle due fattispecie di conservazione previste dal nostro ordinamento giuridico: la conservazione a breve/medio termine e a lungo termine/permanente;
– definizione del concetto di Poli per la conservazione dei documenti e degli archivi informatici, in conformità allo standard OAIS e alla normativa di riferimento;
– definizione del concetto di Rete dei Poli;
– analisi delle criticità in tema d’interoperabilità tra le piattaforme di conservazione digitale e della sperimentazione operativa volta a individuare possibili soluzioni sulle modalità di comunicazione, con particolare riferimento allo scambio di pacchetti di archiviazione che risultino leggibili dalle diverse piattaforme;
– descrizione di diversi servizi di conservazione offerti dagli enti che hanno partecipato al gruppo di lavoro per consentire il confronto delle esperienze.
Il documento è rivolto ai soggetti indicati nell’articolo 2 commi 2 e 3 del CAD.
Il testo completo del Documento
Potete consultarlo a questo link.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it