La Piattaforma Digitale Nazionale Dati, prevista dal PNRR, abilita lo scambio di informazioni tra gli Enti e la PA e favorisce l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati pubbliche.
Rendere concreto il principio europeo del “once-only”, cioè l’inserimento di informazioni una sola volta, permettendo così a cittadini e imprese di non dover più fornire i dati che la PA già possiede per accedere a un servizio.
È questo l’obiettivo della Piattaforma Digitale Nazionale Dati, il progetto, previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di PagoPA S.p.A, che abilita lo scambio di informazioni tra gli Enti e la Pubblica Amministrazione e favorisce l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati pubbliche.
PNRR: la Piattaforma Digitale Nazionale Dati
Grazie all’interoperabilità delle banche dati è, infatti, possibile creare un ecosistema che abilita lo scambio semplice e sicuro di informazioni tra le PA attraverso una piattaforma unica, un catalogo di servizi software (API) in costante crescita e un insieme di regole condivise, al fine di incrementare l’efficienza dell’azione amministrativa, ridurre la richiesta di dati al cittadino e creare nuove opportunità di sviluppo per le imprese. Inoltre, con l’adesione al primo Avviso, i Comuni avranno l’opportunità di mettere a disposizione di altre amministrazioni i propri dati tramite la pubblicazione di nuove API nel catalogo della PDND.
Per rendere operativa la Piattaforma è stato, infatti, pubblicato il primo Avviso da 110 milioni di euro: i Comuni interessati ad aderire alla Piattaforma possono presentare la loro domanda entro il 17 febbraio 2023, su PA digitale 2026, ricevendo un voucher economico predefinito calcolato in base alla dimensione dell’Ente.
Per accedere alle risorse non è necessario presentare un progetto. Basta accedere alla propria area riservata su PA digitale 2026, e seguire il percorso guidato che permette di configurare la propria candidatura accedendo ad un voucher economico predefinito.
I Comuni sono suddivisi in sette fasce in base al numero di abitanti. A ogni fascia corrisponde un numero predefinito di API da erogare, con raccomandazione specifiche sulla modalità suggerita di erogazione (REST API o SOAP API).
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it