L’IT Wallet, il nuovo portafoglio digitale, dovrebbe essere disponibile a partire dalla metà del 2024: ecco tutte le sue funzioni.
Nel 2024 dovrebbe finalmente vedere la luce l’IT Wallet, il portafoglio digitale, all’interno dell’App Io.
Al suo interno, troveremo la versione digitale di diversi documenti d’identità, in modo da averli sempre con noi.
Secondo le stime, saranno 42,5 milioni gli italiani che useranno il nuovo strumento entro il 2025. Toccherà aspettare per vedere quanti italiani decideranno di passare da Spid e CIE al nuovo sistema.
Vediamo allora tutte le sue funzionalità.
IT Wallet 2024: cosa c’è da sapere
L’IT Wallet andrà a sostituire, per chi lo vorrà, gli attuali sistemi d’identità digitale, come lo Spid e la CIE.
L’obiettivo principale è quello di rendere più semplice e immediato il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione.
Ovviamente, lo Spid e la CIE non cesseranno di esistere, perché saranno contenuti all’interno del portafoglio digitale, che diventerà lo strumento principale per interagire con la PA.
Nell’IT Wallet sarà possibile conservare la versione digitale dei propri documenti, in modo da poterli avere sempre a portata di mano, sul proprio smartphone.
All’interno del portafoglio digitale troveremo:
- Carta d’Identità;
- Spid;
- CIE;
- Tessera sanitaria;
- Tessera della disabilità;
- Patente di guida, tessera elettorale e altri documenti privati (che arriveranno più tardi).
Come annunciato da Vincenzo Fortunato, alla guida del comitato interministeriale per la transizione digitale:
“A gennaio-febbraio sarà pronto e pubblicizzato il wallet. Avrà all’interno la carta di identità elettronica ma anche tessera sanitaria digitale, licenza di guida, carta europea della disabilità”.
L’IT Wallet potrebbe essere disponibile già alla fine del 2023 per alcuni utenti, in via sperimentale. Ma arriverà ufficialmente per tutti i cittadini dalla metà del 2024, all’interno dell’App Io.
Il sistema, come dichiarato da Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, è in fase di elaborazione e prevedrà due soluzioni: una pubblica e una privata. Entrambe avranno i medesimi standard tecnologici, per garantire l’interoperabilità e per fornire le stesse garanzie a tutti i cittadini.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Speriamo sia più funzionale di Spid. Poi, chi è povero non ha smartphone o se lo ha non è affidabile.