In molti sulla rete stanno accusando il sistema IT-Alert di essere eccessivamente invasivo: ma vìola la privacy dei cittadini oppure no? Scopriamolo.


Sono arrivate nelle ultime settimane, infatti, parecchie lamentele da parte di diversi soggetti che manifestano preoccupazione per un’eccessivo “zelo comunicativo” da parte del sistema di allerta del Dipartimento della Protezione Civile.

Ma si tratta di una preoccupazione fondata, oppure ci troviamo di fronte all’ennesimo allarmismo eccessivo?

Che cos’è IT-Alert?

IT-Alert è un nuovo sistema di allarme pubblico (attualmente ancora in fase di sperimentazione) per l’informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso.

Fonte: IMGUR. File originale: https://imgur.com/TAamnus

Il sistema consente agli operatori telefonici di inviare messaggi a tutti i dispositivi cellulari situati in prossimità di un’area geografica specifica, senza distinzione di utente. È un sistema unidirezionale, il che significa che i dispositivi ricevono solo i messaggi inviati dagli operatori telefonici, senza possibilità di fornire feedback o dati di ritorno.

Si affianca così ai sistemi di allarme già esistenti ed è finalizzato, rispetto a un determinato evento avvenuto o imminente, a consentire la diramazione rapida delle prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo.

Il messaggio viene ricevuto da chi si trova nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso e ha un cellulare attivo.

Nel video qui di seguito, diffuso sul portale della piattaforma, viene descritto brevemente il suo funzionamento:

Il sistema IT-Alert vìola la privacy dei cittadini oppure no?

E arriviamo alla questione che abbiamo sollevato all’inizio di questo articolo. Anche perché risulta fondamentale fare chiarezza, visto che attorno al sistema di notifica iniziano a ruotare inquetanti teorie del complotto.

L’iniziativa di implementare un sistema di cell-broadcast per l’allerta pubblica può inizialmente suscitare preoccupazioni riguardo alla privacy dei dati personali dei cittadini. Tuttavia, è importante chiarire che questo sistema opera senza raccogliere, archiviare o consultare alcun dato personale delle persone che ricevono i messaggi di allerta.

Come sottolineato in un parere del Garante della Privacy del 2019 il sistema di allerta non comporta la conoscenza dei numeri di telefono o dell’identità degli utenti delle reti cellulari. Questo processo è indifferenziato, imprevedibile e non tracciabile per quanto riguarda l’identità degli utenti.

È importante notare che il servizio di cell-broadcast non attiva la fotocamera o il microfono dei dispositivi mobili e non viola la privacy dei cittadini.

Tuttavia l’unica controindicazione sottolineata dal Garante è il potenziale rischio di generare situazioni di panico incontrollato se i messaggi di allerta vengono mal interpretati o usati in modo improprio. Ma tutto questo può essere certamente prevenuto tramite il buon senso.

I risultati del nostro sondaggio su Telegram

Per l’occasione abbiamo anche lanciato un sondaggio sul nostro canale Telegram su questo argomento che sta dividendo l’opinione pubblica.

Il quesito che abbiamo posto ai lettori è il seguente:

Molti pensano che IT-Alert sia un sistema troppo invasivo: secondo voi è efficace oppure no?

I risultati al momento danno ragione a chi vede comunque vede in maniera positiva questao strumento:

  • 95%Sì, è un sistema sicuro che opera nel nostro interesse
  • 5%No, credo sia un sistema poco discreto e che favorisca l’allarmismo
  • 0%Non esprimo un parere

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Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it