Guerra in Ucraina e volti dei bambini: monito del Garante della Privacy a media e social. I minori rischiano una esposizione mediatica senza fine.
“Basta con i volti disperati dei bambini in televisione, sui giornali e sui social network. Evitiamo di portare, almeno i più piccoli, in guerra una seconda volta, nella dimensione digitale”.
Questo è il monito che il Garante per la protezione dei dati personali rivolge ai media, alle grandi piattaforme di condivisione di contenuti e a ciascun utente dei social network.
Guerra in Ucraina e volti dei bambini: monito del Garante Privacy a media e social
L’immagine del bambino, come qualsiasi dato personale che lo riguardi – ricorda l’Autorità – in realtà, dovrebbe entrare nel sistema mediatico solo quando ciò sia indispensabile o, ancora meglio, solo quando la sua pubblicazione sia nell’interesse del bambino.
Perché, altrimenti, quelle fotografie e quei dati, nella dimensione digitale, perseguiteranno quei bambini per sempre, e, magari, in molti casi li esporranno a conseguenze discriminatorie di carattere sociale, culturale, religioso o politico di ogni genere, conseguenze, forse, oggi, in molti casi persino imprevedibili. E, certamente, quelle immagini finiranno in pasto ad algoritmi di ogni genere per le ragioni più diverse.
Il Garante richiama quindi tutti i mezzi di comunicazione di massa, pur nell’indispensabile lavoro di testimonianza dei tragici effetti della guerra, ad una maggior tutela dei minori.
Il video commento del Dottor Simone Chiarelli
Per affrontare la spinosa questione Simone Chiarelli, dirigente di Pubblica Amministrazione Locale ed esperto in questioni giuridiche di diritto amministrativo nei settori degli appalti, SUAP, e disciplina generale degli Enti locali, ha messo a disposizione un breve video con l’ausilio della Dott.ssa Simona Anzani.
Potete guardare il videocommento nel player qui di seguito.
Fonte: articolo della redazione, video di Simone Chiarelli e Simona Anzani