garante-privacy-inps-violazione-datiIl Garante della Privacy lancia un avvertimento all’INPS: entro poche settimane dovrà fornire un’adeguata informativa sulla violazione di dati occorsa durante l’ormai famoso Click Day di Aprile 2020.


Da Garante Privacy ultimatum all’INPS in merito alla violazione dei dati durante il click day di Aprile. Per chi non lo ricordasse il sito dell’Inps venne preso d’assalto dai beneficiari delle misure di sostegno previste dal Cura Italia.

Il caos, il malfunzionamento e tutti gli altri problemi sono stati scaturiti dal sovraccarico di richieste al sito conseguenti all’apertura delle domande al bonus 600 euro per Partite IVA e professionisti.

E il termine per ravvedersi lasciato dal Garante è piuttosto esiguo.

Coronavirus, da Garante Privacy ultimatum all’INPS

Nello specifico il Garante ingiunge all’INPS di provvedere entro quindici giorni all’informativa per comunicare a tutti i diretti interessati le violazioni dei dati personali.

L’Istituto di Previdenza ha il dovere di descivere la natura delle violazioni e le possibili conseguenze delle stesse. Questo fornendo i dati di contatto del responsabile della protezione dei dati o di altro punto di contatto appositamente istituito presso cui ottenere più informazioni.

Infine dovrà fornire loro indicazioni specifiche sulle misure che possono adottare per proteggersi da eventuali conseguenze negative delle violazioni

Inoltre l’Inps, dovrà comunicare quali iniziative siano state intraprese e fornire comunque riscontro adeguatamente documentato ai sensi dell’art. 157 del Codice, entro il termine di 20 giorni dalla data della ricezione del provvedimento del Garante.

Con specifico riferimento alla violazione dei dati personali durante la procedura Bonus Baby Sitting, la comunicazione dovrà riguardare gli interessati i cui dati personali erano presenti non solo nelle domande che sono

  • risultate oggetto di visualizzazione (68 domande)
  • modifica (17 domande)
  • cancellazione (81 domande)
  • o invio all’Inps (62 domande)

ma anche nell’elenco delle 773 domande mostrato nella sezione «Consultazione domande» della procedura Bonus Baby Sitting.

L’eventuale mancato riscontro può comportare l’applicazione di una pesante sanzione amministrativa pecuniaria. Infatti l’inosservanza di un ordine da parte dell’autorità può arrivare fino a 20 milioni di euro.

A questo link il testo completo del documento redatto dal Garante della Privacy.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it