Garante privacy e Garante privazione libertà: necessaria maggiore riservatezza per i colloqui dei detenuti.
I chiarimenti dei due garanti si sono resi necessari dopo aver ricevuto segnalazioni relative a varie irregolerità e non conformità nella gestione dei dati e nel rispetto dei soggetti interessati.
Garante privacy: maggiore riservatezza per i colloqui dei detenuti
Il Garante per la protezione dei dati personali e il Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà personale sono dunque intervenuti nel merito.
Nel caso specifico si è dato seguito a diverse segnalazioni relative a episodi nei quali le video-telefonate e i colloqui via Skype delle persone detenute si sarebbero svolti in assenza delle necessarie condizioni minime di riservatezza. E, in particolare, si rileva la violazione del divieto di controllo auditivo da parte del personale di custodia.
Per questo motivo i Garanti, congiuntamente:
- richiamano le Direzioni degli Istituti penitenziari e gli operatori addetti al rispetto di alcune essenziali garanzie per la tutela della riservatezza delle persone detenute che accedono a tale modalità di comunicazione o colloquio;
- raccomandano, fatte salve eventuali misure disposte con provvedimento dell’Autorità giudiziaria, di approntare le postazioni di collegamento in maniera tale da consentire al personale di custodia di controllare visivamente a distanza il colloquio, avvicinandosi allo schermo solo per procedere alle necessarie operazioni di identificazione degli interlocutori, senza tuttavia ascoltare la conversazione;
- e infine raccomandano che l’accertamento dell’identità del corrispondente avvenga all’inizio e al termine della conversazione con il tempestivo abbandono dell’ambiente di comunicazione per garantire la riservatezza della conversazione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it