fascicolo-sanitario-elettronicoEcco una guida completa al Fascicolo Sanitario Elettronico.


Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e passati, riguardanti l’assistito.

Ha un orizzonte temporale che abbraccia l’intera vita del paziente ed è alimentato costantemente dagli incaricati del SSN e dei servizi socio-sanitari regionali.

Scopriamo dunque tutto quello che serve sapere su questo importante strumento.

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Che cos’è il Fascicolo Sanitario Elettronico?

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è dunque lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare il percorso sanitario svolto, condividendolo con i professionisti sanitari per una visione più completa ed organica.

Le informazioni presenti nel Fascicolo del cittadino vengono fornite e gestite dalle singole regioni.

Tutte le informazioni e i documenti che costituiscono il FSE sono resi interoperabili per consentire la sua consultazione e il suo popolamento in tutto il territorio nazionale e non solo nella regione di residenza dell’assistito. Questo permette all’assistito una maggiore libertà nella scelta della cura e nella condivisione delle informazioni che sono tutte disponibili tramite l’accesso al Fascicolo dai professionisti sanitari.

Inoltre, l’accesso al FSE da parte dei professionisti sanitari, in special modo in situazioni di emergenza, consente di conoscere tutto ciò che è necessario per intervenire con prontezza a garanzia del risultato.

Cosa contiene

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), per come descritto nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 2015, n. 178, Regolamento in materia di fascicolo sanitario elettronico, contiene la storia clinica del paziente rappresentata da un insieme di dati e documenti.Tra questi alcuni sono – per legge – obbligatori e fanno parte del cosiddetto “nucleo minimo”, altri sono, invece, documenti di tipo integrativo e servono ad arricchire il FSE, ma rimangono comunque facoltativi e dipendono dalle scelte compiute dalle istituzioni regionali e dal livello di maturazione del processo di digitalizzazione dei singoli documenti prodotti dalle aziende ospedaliere.

Il nucleo minimo del Fascicolo Sanitario Elettronico

Il nucleo minimo dei dati e documenti del Fascicolo è costituito da:

  • dati identificativi e amministrativi dell’assistito;
  • referti;
  • verbali pronto soccorso;
  • lettere di dimissione;
  • profilo sanitario sintetico;
  • dossier farmaceutico;
  • consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti.

Il Profilo Sanitario Sintetico (PSS)

Particolare importanza riveste il Profilo Sanitario Sintetico (PSS) anche detto “Patient Summary”, che si può considerare come la “carta d’identità sanitaria” dell’assistito. Il documento viene redatto e aggiornato dal Medico di Medicina Generale (MMG) o dal Pediatra di Libera Scelta (PLS) e garantisce una continuità assistenziale e una migliore qualità di cura soprattutto in situazioni di emergenza o in mobilità.

Al suo interno sono contenuti, oltre ai dati identificativi del paziente e del suo medico curante, tutte le informazioni cliniche che descrivono lo stato dell’assistito come, ad esempio, la lista dei problemi rilevanti, le diagnosi, le allergie, le terapie farmacologiche per eventuali patologie croniche e tutte le indicazioni essenziali per garantire la cura del paziente.

In caso di variazione del MMG/PLS che ha in cura il paziente, il nuovo medico manterrà il PSS precedentemente creato o ne redigerà uno nuovo.

I dati e documenti facoltativi nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)

I dati e documenti di tipo integrativo del Fascicolo, e quindi non obbligatori, invece sono:

  • prescrizioni (specialistiche, farmaceutiche, ecc.);
  • prenotazioni (specialistiche, di ricovero, ecc.);
  • cartelle cliniche;
  • bilanci di salute;
  • assistenza domiciliare: scheda, programma e cartella clinico‐assistenziale;
  • piani diagnostico‐terapeutici;
  • assistenza residenziale e semiresidenziale: scheda multidimensionale di valutazione;
  • erogazione farmaci;
  • vaccinazioni;
  • prestazioni di assistenza specialistica;
  • e prestazioni di emergenza urgenza (118 e pronto soccorso);
  • anche prestazioni di assistenza ospedaliera in regime di ricovero;
  • certificati medici;
  • taccuino personale dell’assistito;
  • relazioni relative alle prestazioni erogate dal servizio di continuità assistenziale;
  • e autocertificazioni;
  • partecipazione a sperimentazioni cliniche;
  • ed esenzioni;
  • poi prestazioni di assistenza protesica;
  • dati a supporto delle attività di telemonitoraggio;
  • poi dati a supporto delle attività di gestione integrata dei percorsi diagnostico‐terapeutici;
  • e infine altri documenti rilevanti per i percorsi di cura dell’assistito.

Il taccuino personale dell’assistito

Tra questi il taccuino personale dell’assistito è una sezione riservata all’interno del FSE nella quale l’assistito può, in completa autonomia e secondo le modalità di accesso definite a livello regionale,  aggiungere tutti i dati e i documenti che ritiene più opportuni, riguardanti il proprio percorso di cura anche fuori del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Queste informazioni sono, ovviamente, distinte dalle altre in quanto non certificate dagli operatori del SSN e l’assistito può scegliere se e a chi renderle visibili.

Tutti questi elementi, costituiscono il Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino e consentono di avere un quadro chiaro ed esaustivo della storia clinica del paziente, facilitando:

  • sia la cura ordinaria (tutti i dati sono associati al FSE, raggiungibili in ogni momento ed in ogni luogo, evitando di dover portare  con se la documentazione cartacea)
  • che quella in emergenza (consentendo, ad esempio, ad un medico di pronto soccorso di avere le informazioni necessarie per un corretto intervento in situazioni di emergenza).

Il ruolo dell’assistito

L’assistito è al centro del sistema con la sua storia sanitaria ed ogni azione medica che lo riguarda viene tracciata e codificata, evitando anche la ripetizione di indagini cliniche non necessarie. Tutto ciò avviene nel rispetto delle condizioni definite dall’assistito stesso al momento del primo accesso al FSE e modificabili in qualunque momento.

L’assistito, infatti, può scegliere chi è autorizzato a consultare il suo Fascicolo, in quali condizioni e anche quali dati, scegliendo, quindi, anche l’oscuramento di alcune informazioni e ha, inoltre, la visibilità di chi e quando ha avuto accesso al suo FSE.

Gli obiettivi e le finalità

Il Fascicolo Sanitario Elettronico viene definito dalla normativa come l’insieme di dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito, ed ha come principali obiettivi:

  • agevolare l’assistenza del paziente;
  • e anche offrire un servizio che può facilitare l’integrazione delle diverse competenze professionali;
  • infine fornire una base informativa consistente.

Il FSE è istituito dalle regioni e dalle province autonome, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, ed afferisce ad un ampio spettro di attività relative all’erogazione di servizi sanitari, dalla prevenzione alla verifica della qualità delle cure. Nello specifico, l’iniziativa è rivolta al miglioramento complessivo della qualità dei servizi riguardanti:

  1. prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione;
  2. poi studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico;
  3. e infine programmazione sanitaria, verifica delle qualità delle cure e valutazione dell’assistenza sanitaria.

Fascicoli Regionali

Infine, ogni cittadino per accedere o per alimentare il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico deve rivolgersi alla propria regione di assistenza.

Si riportano di seguito i link e le informazioni sui Fascicoli Sanitari Elettronici regionali.

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Emilia Romagna

Friuli-Venezia Giulia

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Umbria

Valle d’Aosta

Veneto

Provincia Autonoma di Trento

Provincia Autonoma di Bolzano

 


Fonte: articolo di Simone Bellitto