dati-veicoli-privacy-commissione-europea-data-actDati e Privacy: la Commissione Europea presenta una proposta di Data Act per l’accesso e l’uso dei dati dei veicoli.


La campagna “My Car My Data” lanciata da FIA e ACI ottiene un importante risultato in ambito europeo.

La Commissione Europea ha presentato la proposta di Data Act per garantire l’accesso e l’uso equo ai dati, tutelando i consumatori nel massimo controllo della propria privacy e confermando che i principi saranno integrati da una normativa che affronti le specificità dei vari settori.

L’Ufficio Europeo della Federazione Internazionale dell’Automobile – di cui ACI è capofila – accoglie con particolare favore la proposta di Data Act .

Siamo lieti che la Commissione Europea abbia riconosciuto che il consumatore debba avere il diritto di decidere quali dati condividere, quando, con chi e per quali obiettivi”, ha affermato il Direttore Generale della Regione I FIA, Laurianne Krid, perché “la proposta rappresenta un passo avanti per il raggiungimento di un accesso ai dati equo, ragionevole e non discriminatorio. Attendiamo ora un aggiornamento della normativa sull’omologazione dei veicoli, incluso l’accesso alle funzionalità e risorse del veicolo, affinché si implementino tali principi nell’ambito delle auto connesse e dei servizi di mobilità”.

Dati dei veicoli e Privacy: la Commissione Europea presenta una proposta di Data Act

Come indicato dal Data ACT, attraverso il controllo della progettazione tecnica del prodotto e dei relativi servizi, i costruttori sono in grado di stabilire quali dati trattenere, trasmettere e come renderli accessibili.

L’Ufficio Europeo della Federazione Internazionale dell’Automobile stima che il controllo serrato dei costruttori sul flusso dei dati dei veicoli può generare una perdita complessiva di 65 miliardi di euro l’anno fino al 2030 per i fornitori di servizi indipendenti ai consumatori.

La proposta di Data Act affronta parzialmente queste criticità, specificando che le misure tecniche di protezione di chi detiene il dato non devono essere usate per limitare il diritto dei consumatori a condividere le informazioni con terze parti.

Secondo il Direttore Generale Laurianne Krid, “è già perseguibile una soluzione che rispetti i principi del Data Act e superi ogni problematica: basterebbe rendere obbligatoria la Secure On-board Telematics Platform (S-OTP), a tutela della reale libertà di scelta, concorrenza effettiva e libertà d’impresa”.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it