Dal 1° Marzo 2021 l’identità digitale diventa strumento obbligatorio per accedere ai servizi pubblici on-line: ecco alcune indicazioni sul Codice di accesso SPID.
Sono pochi e semplici i passaggi per richiedere lo SPID, ovvero un sistema di credenziali personali uniche per l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione. Il sistema è obbligatorio dal 2021 per accedere, ad esempio, al sito dell’Agenzia delle Entrate o dell’INPS.
Prima di analizzare nel dettaglio come utilizzarlo, facciamo un riepilogo generale su che cos’è SPID e come funziona.
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Cos’è lo SPID e come funziona
Come già detto, lo SPID non è altro che il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Cioè un sistema di autenticazione utilizzabile da cittadini e imprese, che consente di accedere in modo facile, veloce e sicuro a servizi digitali messi a disposizione dalla PA e da altri enti.
In che modo lo SPID facilita l’accesso a questi servizi?
L’accesso ai servizi in questione viene effettuato usando sempre le stesse credenziali, ottenibili facendone richiesta ad uno degli enti certificatori (o Identity Provider) accreditati.
L’elenco è consultabile sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale nella sezione RICHIEDI SPID.
Lo SPID, inoltre, garantisce tre diversi livelli di sicurezza.
- il Livello 1 — l’accesso avviene tramite l’utilizzo di uno username e una password;
- il Livello 2 —aggiunge allo username e alla password un codice OTP (One Time Password). Un codice che risulta generato tramite un dispositivo dedicato o un’app per smartphone e tablet;
- e il Livello 3 — consente di accedere ai servizi tramite una smart card e una password.
SPID: ecco come farlo comodamente da casa, senza spostarsi.
Cosa si intende quando si parla di Codice Spid
Per codice Spid si intende la password temporanea di accesso (OTP) che risulta fornita:
- attraverso SMS
- o tramite un’app fornita dal gestore di identità digitale, fruibile mediante smartphone o tablet.
Il codice è necessario per accedere ai servizi in cui è richiesto un livello di sicurezza superiore al primo (in cui sono sufficienti solamente il nome utente e la password). Attraverso l’utilizzo del codice infatti si rafforza la procedura di riconoscimento dell’identità digitale da parte del gestore certificato.
La modalità di erogazione del codice OTP associato al livello di sicurezza 2 viene scelta in fase di attivazione della propria utenza, in cui il gestore propone le differenti modalità operative.
Il codice temporaneo garantisce un livello di sicurezza maggiore perché, nel processo di riconoscimento, introduce un riferimento aggiuntivo (rispetto alla semplice combinazione di username e password) correlato in modo univoco, all’utente.
Accesso tramite codice OTP
Per accedere ai servizi digitali della PA mediante SPID di secondo livello, una volta inseriti username e password, sarà necessario procedere alla richiesta del codice temporaneo (OTP) al proprio gestore di identità digitale. Questi invierà un codice numerico all’utente, (mediante SMS oppure attraverso l’utilizzo di una specifica App) che egli dovrà inserire sul portale, come ulteriore verifica della propria identità.
Prima di procedere oltre, SPID sottoporrà all’attenzione dell’utente l’informativa sulla privacy, richiedendo il consenso per trasmettere i suddetti dati al sistema informatico della pubblica amministrazione con cui il cittadino desidera interfacciarsi.
Accesso tramite QR Code
Alcuni gestori di identità digitale, in alternativa, propongono come sistema di riconoscimento, l’utilizzo di immagini QR Code. In questo caso, l’utente, mediante l’uso di un’app specifica, si limiterà alla sola scansione dell’immagine proposta all’interno del riquadro contenente il codice QR.
L’applicazione, correlata all’utente in modo univoco e sicuro (ad esempio attraverso il riconoscimento di dati biometrici) consentirà l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione, una volta che la scansione dell’immagine avrà superato la fase di controllo, certificando l’identità digitale dell’utente.
Da questo momento in poi, il sistema SPID ripropone l’informativa sulla privacy. E la conseguente richiesta di trasmissione dati al sistema informatico della PA con cui l’utente desidera interfacciarsi.
Ulteriori approfondimenti
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Fonte: articolo di Simone Bellitto