Dopo il provvedimento di blocco di ChatGPT nel nostro paese delle scorse settimane è iniziato il confronto tra il Garante della Privacy e la società OpenAI.


Aveva fatto abbastanza discutere, ricordiamo bene, il caso del blocco di ChatGPT nel nostro paese tramite un provvedimento del Garante della Privacy.

L’Autorità ha rilevato infatti che in entrata manca un’informativa sulla raccolta dei dati personali e l’assenza di base giuridica per raccoglierli e conservarli. Come peraltro testimoniato dalle verifiche effettuate dal Garante, le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto.

Vediamo adesso come si sta evolvendo la situazione, che sembra iniziare in qualche modo a sbloccarsi.

ChatGPT: iniziato il confronto tra Garante Privacy e OpenAI

Il Garante, lo scorso 4 aprile, ha effettuato un incontro, in video conferenza, con la società OpenAI, creatrice di ChatGPT che rappresenta il più noto tra i software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane.

Durante l’incontro OpenAI, pur ribadendo di essere convinta di rispettare le norme in tema di protezione dei dati personali, ha tuttavia confermato la volontà di collaborare con l’Autorità italiana con l’obiettivo di arrivare ad una positiva soluzione delle criticità rilevate dal Garante riguardo a ChatGPT.

L’Autorità da parte sua ha sottolineato come non vi sia alcuna intenzione di porre un freno allo sviluppo dell’AI e dell’innovazione tecnologica ed ha ribadito l’importanza del rispetto delle norme poste a tutela dei dai personali dei cittadini italiani ed europei.

OpenAI si è impegnata a rafforzare la trasparenza nell’uso dei dati personali degli interessati, i meccanismi esistenti per l’esercizio dei diritti e le garanzie per i minori e ad inviare al Garante entro un documento che indichi le misure che rispondano alle richieste dell’Autorità.

In seguito il Garante si è riunito in seduta straordinaria, per un primo esame dei due documenti fatti pervenire da OpenAI e proseguirà l’esame delle misure proposte dalla società statunitense per rendere il trattamento dei dati degli utenti e degli interessati conforme alla normativa privacy.

Vedremo nelle prossime settimane come si evolverà ulteriormente questo confronto e se ChatGPT verrà sbloccato nuovamente nel nostro paese.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it