Mantenere la forma fisica è un obiettivo comune, ma quanto teniamo alla nostra privacy durante l’attività sportiva? Il Garante della privacy fornisce alcuni utili consigli su come utilizzare app e dispositivi fitness tracker senza compromettere i nostri dati personali.
Durante una lezione di spinning o una quotidiana corsa, registriamo una serie di informazioni, come il battito cardiaco, il percorso, gli allenamenti in palestra e i numeri di addominali, flessioni e salti. Ma anche dettagli come peso, altezza, abitudini alimentari, livello di stress e ore di sonno possono essere acquisiti e trattati da app e dispositivi fitness tracker.
Troppo spesso, però, concediamo tali dati senza prestare sufficiente attenzione: ed è per questo motivo che il Garante della Privacy ha deciso di fornire delle linee guida ad hoc per tutelarci.
App e dispositivi fitness tracker: dati personali in pericolo?
In molti casi, queste applicazioni e dispositivi, non solo raccolgono dati sensibili sulla nostra salute, ma possono anche rivelare abitudini di vita, movimenti e persino relazioni sociali. Questi dati potrebbero essere condivisi con terze parti per scopi di profilazione o, peggio ancora, cadere nelle mani di individui malintenzionati, con potenziali rischi per la nostra sicurezza personale.
Ad esempio, la condivisione su social media delle informazioni relative alle nostre abitudini di allenamento e ai luoghi frequentati potrebbe esporci a situazioni indesiderate.
Inoltre, app e dispositivi fitness tracker sono spesso connessi a Internet e ad altre applicazioni e dispositivi, aumentando esponenzialmente la quantità di dati trattati e diffusi. Ciò comporta rischi potenziali per la sicurezza informatica.
Perciò, sebbene questi strumenti siano preziosi per mantenere una buona forma fisica e migliorare le prestazioni sportive, è fondamentale utilizzarli con consapevolezza e cautela. Proteggere la propria privacy e i dati personali dovrebbe essere una priorità, assicurandosi di comprendere le impostazioni di privacy e limitando la condivisione di informazioni sensibili.
Le linee guida del Garante della Privacy
Nella scheda informativa predisposta dall’Autorità possiamo trovare suggerimenti, spunti di riflessione e indicazioni utili.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it