Il premier ucraino ha annunciato che l’accordo sul transito del gas russo non sarà rinnovato, una decisione che potrebbe accrescere le tensioni tra Slovacchia, Ucraina e Unione Europea.


Durante un incontro avvenuto il 7 ottobre con il primo ministro slovacco Robert Fico, il premier ucraino Denys Shmyhal ha comunicato che Kiev non estenderà l’intesa relativa al transito del gas russo, la cui scadenza è prevista alla fine del 2024. Questa mossa rappresenta un ulteriore passo nella strategia ucraina di ridurre i profitti del Cremlino derivanti dalle esportazioni energetiche, che continuano a finanziare l’operazione militare russa contro l’Ucraina iniziata nel febbraio 2022.

La decisione ucraina arriva in un contesto già segnato da divergenze tra Kiev e Bratislava sulla questione delle forniture energetiche russe.

Stop a rinnovo dell’accordo sul transito del gas russo: tensione tra Ucraina e Slovacchia

Fico, noto per la sua vicinanza a Mosca, guida uno dei pochi paesi dell’Unione Europea, insieme all’Ungheria, che continua a importare gas e petrolio dalla Russia, nonostante le sanzioni imposte dal blocco europeo. Mentre molti Stati membri dell’UE hanno progressivamente abbandonato il gas russo, Slovacchia e Ungheria rimangono dipendenti da queste risorse.

Nonostante queste differenze, secondo fonti ucraine, le due parti avrebbero trovato un compromesso per mantenere il transito di petrolio russo attraverso l’Ucraina, mentre le forniture di gas verranno drasticamente ridotte entro l’inizio del 2025, a meno che Kiev non decida di rivedere la propria posizione.

Shmyhal ha dichiarato che la scelta ucraina è motivata dal desiderio di privare la Russia di risorse economiche fondamentali per il proseguimento del conflitto. “L’obiettivo strategico dell’Ucraina è interrompere i profitti derivanti dalle esportazioni di idrocarburi che Mosca utilizza per finanziare la guerra“, ha affermato il premier durante una conferenza stampa congiunta con Fico a Uzhhorod, una città vicina al confine slovacco. Shmyhal ha riconosciuto la forte dipendenza della Slovacchia dal gas russo, ma ha sottolineato che una diversificazione delle forniture potrebbe attenuare il problema a lungo termine.

Sul fronte della cooperazione bilaterale, entrambi i paesi hanno concordato la creazione di un hub energetico nell’Europa orientale, sfruttando le capacità di stoccaggio del gas dell’Ucraina, una mossa che potrebbe rafforzare le infrastrutture energetiche regionali.

Tuttavia, le relazioni rimangono complesse.  Fico ha ribadito la sua opposizione all’ingresso dell’Ucraina nella NATO, una posizione che lo allinea con altri leader europei come il primo ministro ungherese Viktor Orbán.

Nonostante ciò, il leader slovacco ha confermato il suo supporto all’integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea, un segnale che potrebbe bilanciare le tensioni tra i due vicini in questa delicata fase geopolitica.