La recente vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali americane segna un ritorno che promette di avere ampie conseguenze sulla scena globale, influenzando dinamiche geopolitiche dall’Europa al Medio Oriente: quale sarà il ruolo dell’Italia in questo scacchiere internazionale? Quali rapporti con il nuovo presidente USA? Gli italiani sono soddisfatti o preoccupati?


Per l’Italia, questa elezione potrebbe aprire nuovi scenari, spingendo il Paese a ridefinire il proprio ruolo in Europa e il proprio rapporto con gli Stati Uniti. Gli italiani sono divisi tra preoccupazione e indifferenza, con un’attenzione speciale sulle potenziali ripercussioni economiche.

Gli obiettivi internazionali di Trump: Ucraina e Medio Oriente

Sul fronte internazionale, Trump ha espresso l’intenzione di portare avanti iniziative di pace in due aree critiche: l’Ucraina e il Medio Oriente. In Medio Oriente, la sua strategia sembra concentrarsi sul supporto deciso a Israele, anche in un possibile confronto con l’Iran, che potrebbe includere attacchi mirati alle infrastrutture nucleari iraniane. Questo intervento avrebbe l’obiettivo di limitare il sostegno finanziario iraniano a gruppi come Hamas e Hezbollah, favorendo poi un negoziato per uno Stato palestinese demilitarizzato.

In Europa Orientale, il percorso appare meno lineare. Trump dovrà trovare un delicato equilibrio: garantire all’Ucraina un sostegno che non comporti un arretramento strategico senza tuttavia cedere troppo alle richieste russe. Il compromesso tra Russia e Ucraina è difficile, e una risoluzione che rispetti sia la sovranità ucraina sia la stabilità dell’Europa appare ancora lontana.

I rapporti di Donald Trump con l’Italia e l’Europa

Per l’Italia, il ritorno di Trump rappresenta una sfida significativa, specialmente in ambito economico. Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha un rapporto solido con il leader americano, che potrebbe aiutare a evitare possibili dazi sulle esportazioni italiane, riducendo i rischi per i settori chiave del Made in Italy, come moda, alimentazione e arredamento. Inoltre, si potrebbe concretizzare un’alleanza strategica all’interno della legislatura europea, puntando a un riassetto politico in chiave sovranista, che includa una revisione del Green Deal. Tale riforma avrebbe l’obiettivo di proteggere le industrie europee, dalla manifattura all’edilizia, cercando di limitare l’impatto delle normative ambientali.

Sul fronte dell’Unione Europea, l’Italia potrebbe trarre vantaggio dalla crisi dell’asse franco-tedesco e dall’attuale debolezza politica del Regno Unito per promuovere una riforma confederale dell’UE. L’obiettivo sarebbe quello di restituire maggiore sovranità agli Stati membri, riducendo il potere della burocrazia europea nelle questioni locali.

Gli Italiani e la vittoria di Trump: preoccupazione e incertezza

Un recente sondaggio condotto da Youtrend per Sky TG24 riflette il clima di incertezza tra gli italiani: il 38% si dice preoccupato per il secondo mandato di Trump, mentre il 29% esprime indifferenza. Solo il 12% si dichiara soddisfatto, e una minoranza (2%) manifesta euforia per la sua rielezione. Le priorità percepite dagli italiani per il mandato di Trump vedono la stabilità in Medio Oriente come obiettivo principale, seguita dal rafforzamento dei rapporti con l’UE e dalla necessità di contenere l’influenza cinese.

Un futuro incerto per l’economia italiana a causa dei dazi?

L’elezione di Trump potrebbe complicare il percorso di crescita economica promesso dall’Italia all’Unione Europea. L’introduzione di nuove tariffe doganali sulle importazioni rappresenta una minaccia per le esportazioni italiane, che costituiscono una parte fondamentale del Pil nazionale. Il Made in Italy, dai prodotti di lusso come la gioielleria e le calzature fino al settore alimentare, potrebbe subire un duro colpo se il nuovo presidente decidesse di implementare politiche protezionistiche.

Marcello Gualtieri, economista dell’Università di Torino, sottolinea come tali dazi potrebbero influire negativamente sul PIL, considerando che le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti ammontano a circa il 30% del totale. Gli effetti economici della vittoria di Trump saranno quindi un tema cruciale per l’Italia, chiamata a navigare con cautela tra il mantenimento delle proprie ambizioni europee e il consolidamento dei legami con Washington.

Il ritorno di Trump alla Casa Bianca segna un punto di svolta per le relazioni internazionali e pone sfide importanti per l’Italia, divisa tra l’obiettivo di rafforzare il proprio ruolo europeo e la necessità di proteggere i propri interessi economici. Gli italiani, tra speranze e timori, osservano con attenzione l’evolversi di questo scenario internazionale, che porterà a decisioni cruciali sia sul piano politico che su quello economico.