Negli ultimi anni, la Germania ha visto emergere una serie di difficoltà economiche che stanno mettendo a dura prova il suo sistema, tradizionalmente solido e rigoroso: perché sta sprofondando nei debiti?


La situazione si è complicata a tal punto che il debito pubblico tedesco ha raggiunto livelli record, superando il limite imposto dalla Schuldenbremse, la rigida regola costituzionale introdotta nel 2009 per limitare il deficit.

Un peso crescente

Dal 2011, Berlino ha accumulato debiti per 464,9 miliardi di euro, una cifra talmente alta che, per saldarla, lo Stato non dovrebbe spendere nulla per un intero anno. In alternativa, dilazionando il pagamento, il debito potrebbe essere ripagato entro il 2061, sempre che non si contraggano ulteriori prestiti eccedenti i limiti stabiliti. La Schuldenbremse limita infatti il deficit strutturale federale allo 0,35% del PIL, uno dei vincoli più severi tra i Paesi del G7, ponendo la Germania sotto una pressione finanziaria unica.

Una leadership in crisi

Le tensioni interne alla coalizione di governo guidata dal cancelliere Olaf Scholz hanno esacerbato la situazione. La recente destituzione del ministro delle Finanze, Christian Lindner, leader del partito Liberale, ha fatto emergere profonde spaccature su come affrontare la stagnazione economica. I disaccordi su spese pubbliche e investimenti hanno scatenato una crisi politica che potrebbe sfociare in elezioni anticipate, mentre il dibattito sul rigore fiscale si fa sempre più acceso.

Un passato di successo, un presente incerto

Nel decennio precedente alla pandemia, la Germania era il motore economico dell’Eurozona, con una crescita del PIL del 16,9% tra il 2010 e il 2019. L’export e le riforme del mercato del lavoro avevano garantito competitività al sistema produttivo tedesco, contribuendo al cosiddetto “German Job Wunder”, il miracolo dell’occupazione. Tuttavia, a partire dal 2020, la situazione è cambiata.

La ripresa post-pandemia è stata lenta e discontinua. Dopo aver recuperato i livelli di PIL pre-crisi nel 2022, l’economia tedesca ha subito una nuova battuta d’arresto. La recessione iniziata alla fine del 2022, caratterizzata da un calo dei consumi interni e dei servizi, ha evidenziato la fragilità di un sistema che non gode più del dinamismo di un tempo.

Fattori congiunturali: lo shock energetico

Uno dei principali ostacoli degli ultimi anni è stato il forte aumento dei prezzi dell’energia, legato alla guerra in Ucraina. La Germania, altamente dipendente dal gas russo (57% del consumo totale nel 2021), ha subito più di altri Paesi europei l’impatto delle tensioni geopolitiche. Il rincaro energetico ha colpito in modo particolare i settori industriali ad alto consumo di energia, che rappresentano il 6,1% del valore aggiunto dell’economia tedesca.

Un ulteriore colpo è arrivato dal rallentamento dell’economia cinese, uno dei principali partner commerciali della Germania. La riduzione delle importazioni cinesi ha penalizzato le esportazioni tedesche, accentuando le difficoltà economiche del Paese.

Fattori strutturali: un futuro incerto

Oltre agli elementi contingenti, esistono questioni strutturali che gettano ombre sul futuro economico della Germania. Il Paese è fortemente dipendente dall’industria automobilistica, che rappresenta oltre il 20% del valore aggiunto manifatturiero. Questa concentrazione espone l’economia tedesca a rischi elevati, come già emerso con il Dieselgate del 2018, che aveva provocato un crollo della produzione.

Inoltre, la Germania deve affrontare il progressivo declino della globalizzazione e l’instabilità delle catene di approvvigionamento internazionali, specialmente in un contesto geopolitico segnato dal conflitto in Ucraina e dalla crescente competizione tra Stati Uniti e Cina.

Una nazione a un bivio

Con una recessione in corso e un futuro carico di incertezze, la Germania si trova a dover ridefinire le sue priorità economiche e politiche. Il rigore fiscale, che un tempo era il pilastro della sua forza, è ora al centro di un dibattito che potrebbe ridefinire il modello tedesco. Mentre il Paese cerca soluzioni, il peso dei debiti accumulati continua a crescere, minacciando di mettere a dura prova la resilienza di un sistema che, fino a pochi anni fa, appariva inossidabile.