Il presidente del Venezuela Maduro ordina l’anticipazione del Natale al primo ottobre: arriva persiono prima rispetto all’anno scorso, quando era stato previsto il primo novembre.
Le festività natalizie, anche nel mondo occidentale, sono spesso utilizzate dai governi per rafforzare il proprio consenso popolare. Organizzando eventi, distribuendo aiuti e promuovendo un’immagine positiva, i politici cercano di legare la propria figura a sentimenti di gioia e benessere.
Inoltre il Natale, spesso associato a valori come la famiglia, la solidarietà e la tradizione, può essere utilizzato per costruire e rafforzare un senso di identità nazionale. Tradizioni, simboli e rituali natalizi contribuiscono a creare un senso di appartenenza e coesione sociale.
Questo spiegherebbe il senso della decisione appena adottata in Venezuela.
Natale anticipato al primo ottobre in Venezuela: lo ha deciso Maduro
L’annuncio è arrivato durante la sua trasmissione settimanale ‘Con Maduro +‘: il presidente Nicolás Maduro ha dichiarato lunedì sera che il Natale sarà anticipato al primo ottobre, garantendo che nulla potrà ostacolare la pace nel Paese sudamericano.
Questo annuncio, infatti, arriva durante una crisi politica che il Venezuela sta affrontando da quando si sono tenute le elezioni presidenziali il 28 luglio scorso.
L’atmosfera festosa e consumistica del Natale può dunque fungere da distrazione dalle questioni politiche e sociali più urgenti. L’enfasi sui regali, le decorazioni e le tradizioni familiari può offuscare la vista su temi come disuguaglianze, crisi economica e cambiamenti climatici.
Ovviamente il caso del Venezuela è peculiare: spostare la festività così in anticipo è quasi una questione per tutelare la sicurezza pubblica del paese.
Ma, come anticipato, anche in Occidente spesso e volentieri le festività vengono utilizzate come anestetico e come possibilità di svago per occultare problemi sociali ed economici per i cittadini.