Una delegazione di Hamas è in viaggio verso Il Cairo per partecipare a un nuovo round di negoziati finalizzati a una tregua: ma nel frattempo Israele bombarda un’altra scuola uccidendo donne e bambini.


Una delegazione di Hamas parteciperà infatti a Il Cairo a un nuovo round di negoziati finalizzati, per tentare di porre fine al conflitto in corso a Gaza e mediare la liberazione degli ostaggi detenuti, secondo quanto riportato dalle agenzie Reuters e AFP.

Fonti vicine ai mediatori hanno riferito a Reuters che sul tavolo c’è una nuova proposta che prevede una tregua della durata compresa tra cinque e sette anni, da attuarsi dopo il rilascio di tutti gli ostaggi e la cessazione delle ostilità. Tuttavia, le stesse fonti hanno precisato che Israele non avrebbe ancora risposto ufficialmente all’iniziativa riformulata.

AFP ha aggiunto che la delegazione, guidata dal capo negoziatore Khalil al-Hayya, incontrerà funzionari egiziani per valutare “nuove idee per raggiungere un cessate il fuoco”. Hamas, per ora, non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche sulla missione.

E mentre Hamas tenta colloqui per la tregua Israele bombarda un’altra scuola

Intanto, la situazione sul terreno continua a peggiorare. A Gaza, i soccorritori hanno recuperato corpi carbonizzati da un edificio scolastico trasformato in rifugio per sfollati, colpito da un raid aereo israeliano che ha causato 17 vittime solo dall’alba di oggi, tra cui donne e bambini. La scuola colpita a Gaza City, era utilizzata per dare riparo a famiglie sfollate, e l’attacco ha innescato un vasto incendio che ha complicato le operazioni di soccorso.

Nella stessa area, anche l’ospedale pediatrico Moh El Dorra è stato colpito durante la notte, riportando danni significativi, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute palestinese. L’attacco ha compromesso l’unità di terapia intensiva e l’impianto solare che alimentava la struttura.

Le autorità sanitarie locali hanno denunciato l’episodio, invitando la comunità internazionale a intervenire: “Non solo vengono bloccati medicinali e generi alimentari destinati ai bambini di Gaza, ma gli si nega anche il diritto alla vita”.

L’emergenza umanitaria si aggrava ogni giorno: oltre 60.000 bambini soffrono ormai di malnutrizione, ha dichiarato il portavoce del Ministero della Salute di Gaza, Khalil Deqran, ad Al Jazeera. Dal 2 marzo, l’esercito israeliano ha intensificato il blocco della Striscia, chiudendo ogni accesso agli aiuti e riavviando le operazioni militari il 18 dello stesso mese.

La chiusura ha comportato lo stop alla produzione di pane in tutte le 25 panetterie sostenute dalle Nazioni Unite, alimentando il rischio di carestia e epidemie tra la popolazione civile.

Non si tratta del primo attacco deliberato a un edificio scolastico

Gli attacchi contro scuole adibite a rifugi continuano a suscitare indignazione. Quello contro quest’ultima scuola è solo l’ultimo di una lunga serie. Secondo esperti delle Nazioni Unite, questi attacchi contro infrastrutture civili, comprese scuole e ospedali, potrebbero configurarsi come crimini contro l’umanità. Ecco alcuni degli episodi più gravi registrati finora:

  • 16 ottobre 2023: sei morti in un attacco israeliano contro una scuola dell’UNRWA nel campo di al-Maghazi.
  • 19 dicembre 2023: almeno 15 vittime e 30 feriti in due scuole colpite a Gaza City.
  • 9 luglio 2024: una trentina di morti in un attacco su tende nei pressi della scuola al-Awda a Khan Younis.
  • 4 agosto 2024: almeno 30 morti e numerosi feriti in due scuole gestite dalle Nazioni Unite a ovest di Gaza City.
  • 11 settembre 2024: bombardata la scuola al-Jaouni nel campo di Nuseirat, 18 vittime, tra cui sei operatori dell’UNRWA.
  • 3 aprile 2025: almeno 33 palestinesi uccisi in raid contro tre scuole nel quartiere Al-Tuffah.

La sequenza di eventi evidenzia un deterioramento continuo della situazione a Gaza, dove il cessate il fuoco appare sempre più urgente ma ancora lontano.