Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, è stato liberato: dopo essere stato condannato a cinque anni di reclusione, già scontati nel Regno Unito, il tribunale federale statunitense ha deciso di rilasciarlo.


Questa sentenza è stata emessa mercoledì scorso a Saipan, nelle Isole Marianne Settentrionali, confermando la fine del periodo detentivo di Assange. L’aereo che trasportava Assange è atterrato in Australia, a Canberra. La sua liberazione segna la conclusione di una lunga battaglia legale iniziata con la sua detenzione nel Regno Unito nel 2019.

Assange è stato incarcerato nella Prigione Belmarsh di Sua Maestà, inizialmente per la violazione dei termini della libertà su cauzione dovuta a controversie legali con la Svezia. Sebbene le accuse di stupro siano state successivamente archiviate, Assange è rimasto detenuto a causa di una richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti per cospirazione.

Le rivelazioni di WikiLeaks

Assange è diventato una figura di spicco a livello internazionale nel 2010, quando WikiLeaks ha pubblicato documenti segretati degli Stati Uniti forniti dall’ex militare Chelsea Manning. Questi documenti rivelavano presunti crimini di guerra, attirando l’attenzione globale e portando Assange a ricevere numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Sam Adams, la Medaglia d’Oro per la Pace con la Giustizia dalla Fondazione Sydney Peace e il Premio per il Giornalismo Martha Gellhorn. È stato anche più volte candidato al Premio Nobel per la Pace per il suo contributo all’informazione trasparente.

Le condizioni di detenzione e le proteste internazionali

La detenzione di Assange ha suscitato numerose critiche a livello internazionale. Nel 2015, il Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria aveva già respinto i presupposti della sua incarcerazione. La situazione è peggiorata nel tempo, con l’ONU e il Consiglio d’Europa che hanno entrambi chiesto il rilascio di Assange, evidenziando le condizioni gravose della sua detenzione e i rischi di estradizione negli Stati Uniti.

Julian Assange è stato liberato: l’arrivo in Australia e il futuro [VIDEO]

Ad attenderlo all’aeroporto di Canberra c’erano sua moglie, Stella Assange, e i suoi familiari. In un breve discorso ai media, Stella ha espresso la gratitudine di Julian verso i suoi sostenitori, ma ha sottolineato la necessità di privacy e tempo per il marito. “Julian deve abituarsi alla libertà,” ha detto. “Qualcuno che ha vissuto un’esperienza simile mi ha detto che la libertà arriva lentamente. Vogliamo che Julian abbia lo spazio per riscoprirla, lentamente.”

La liberazione di Assange apre un nuovo capitolo nella sua vita e rappresenta un momento significativo nella storia della libertà di stampa e dei diritti umani. Resta da vedere come si evolverà la sua vita e quale ruolo continuerà a giocare nel panorama internazionale.

Qui di seguito il video dell’arrivo con le parole della moglie Stella Assange [FONTE: Canale Youtube Il Fatto Quotidiano].