In un attacco su vasta scala condotto nelle scorse ore, Israele ha colpito una serie di obiettivi strategici in Iran, scatenando preoccupazioni su più fronti e inasprendo le già fragili tensioni in Medio Oriente: il video del bombardamento.
Questo raid ha sollevato preoccupazioni non solo in Iran, ma anche a livello internazionale, innescando reazioni e dibattiti sul futuro della stabilità nella regione. Mentre le autorità italiane monitorano la sicurezza dei propri cittadini presenti in Iran, si aprono spiragli per possibili soluzioni diplomatiche.
Scopriamone di più.
Israele attacca e bombarda l’Iran: è l’inizio della guerra? [VIDEO]
L’operazione denominata “Giorni della resa dei conti”, durata oltre tre ore e divisa in tre fasi, ha preso di mira diverse infrastrutture militari in Iran, tra cui basi e sistemi di difesa aerea, fabbriche di missili e lanciatori di missili terra-terra. I bombardamenti hanno coinvolto aree strategiche nei distretti di Teheran, Khuzestan e Ilam, quest’ultimo situato nella parte occidentale del Paese, secondo quanto riportato dai media israeliani. La manovra israeliana, diretta a minare la capacità di difesa iraniana, ha colpito una ventina di obiettivi distinti, provocando la morte di due soldati iraniani.
Per garantire maggiore libertà d’azione agli aerei militari, Israele ha esteso il raggio d’attacco a obiettivi anche in Siria e Iraq, colpendo le difese aeree di entrambi i Paesi. L’attacco ha attirato la condanna da parte di Hamas e ha riacceso il dibattito internazionale sulle implicazioni di un’escalation nella regione.
Qui di seguito il video del bombardamento. [Fonte: Youtube, La Repubblica]
I cittadini italiani in Iran sono a rischio?
A margine di una convention a Santa Flavia, il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha rassicurato circa la sicurezza dei cittadini italiani in Iran, confermando che i 450 italiani geolocalizzati tramite l’app “Viaggiare sicuri” sono attualmente senza pericoli. “La situazione è abbastanza tranquilla per i nostri connazionali,” ha dichiarato il ministro, aggiungendo di essere in costante contatto con l’ambasciatrice italiana in Iran.
ul fronte diplomatico, Tajani ha auspicato uno spazio per il dialogo, spiegando che le discussioni tra i servizi di intelligence di Israele e altri Paesi potrebbero portare a una tregua nella Striscia di Gaza e a un cessate il fuoco in Libano. La complessità della situazione richiede sforzi di mediazione a più livelli, mentre le relazioni internazionali rimangono in bilico.
Si tratta dell’inizio vero e proprio della guerra?
La situazione attuale tra Israele e Iran, segnata da questo recente attacco, ha suscitato interrogativi sulla possibilità di un’escalation del conflitto. Sebbene il raid rappresenti un’escalation significativa delle tensioni, non è necessariamente l’inizio di una guerra totale. Tuttavia, le reazioni iraniane e di altri attori regionali potrebbero influenzare il corso degli eventi.
In questo contesto, è probabile che le autorità israeliane monitorino attentamente le risposte iraniane, mentre i gruppi armati nella regione potrebbero essere incentivati a intraprendere azioni di rappresaglia. La comunità internazionale, nel frattempo, è in attesa di sviluppi e spera in una ripresa dei negoziati diplomatici per evitare ulteriori escalation.
La dichiarazione dello Stato di Israele
“Il regime iraniano e i suoi proxy nella regione hanno attaccato Israele senza sosta dal 7 ottobre, compresi attacchi diretti dal suolo iraniano”, ha dichiarato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari in una dichiarazione video preregistrata all’inizio di sabato.
“Le Forze di Difesa Israeliane hanno compiuto la loro missione“, ha dichiarato Hagari in un video successivo. “Se il regime iraniano dovesse commettere l’errore di iniziare una nuova escalation, saremo obbligati a rispondere“.
“I can now confirm that we have concluded the Israeli response to Iran’s attacks against Israel. We conducted targeted and precise strikes on military targets in Iran — thwarting immediate threats to the State of Israel.”
Watch IDF Spokesperson RAdm. Daniel Hagari talk about the… pic.twitter.com/1OOss3etpV
— Israel Defense Forces (@IDF) October 26, 2024
La risposta dell’Iran
Non è ancora chiaro se Teheran risponderà alla rappresaglia di Israele: al momento, secondo fonti media locali, le forze iraniane non sono intenzionate a colpire Israele, ma il ministero degli Esteri iraniano ha pubblicato una nota rivendicando “il legittimo diritto alla autodifesa secondo la Carta delle Nazioni Unite“. L’Iran “è obbligato a difendere il Paese contro qualsiasi aggressione straniera“, continua il comunicato diffuso poche ore dopo l’attacco.
Le reazioni internazionali
La risposta degli Stati Uniti e di altri attori globali sarà importante nel determinare se si riuscirà a prevenire un conflitto su scala più ampia. In un momento così delicato, l’attenzione è rivolta a possibili iniziative diplomatiche che possano portare a un cessate il fuoco e stabilizzare la regione.
La Casa Bianca ha commentato gli attacchi di Israele all’Iran che l’operazione dovrebbe porre fine allo scambio diretto di fuoco tra i due Paesi nemici, avvertendo Teheran delle “conseguenze” in caso di risposta. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato aggiornato durante l’operazione israeliana.
Il governo iracheno ha messo in guardia dall’attacco scriteriato: “L’Iraq ha già messo in guardia dalle pericolose conseguenze derivanti dal silenzio della comunità internazionale di fronte al comportamento brutale” di Israele nei confronti dei palestinesi, e ai suoi attacchi al Libano e alla Siria, “cosi’ come alla nuova aggressione contro l’Iran”, ha lamentato il portavoce del governo Basim Alawadi.
Secondo Sky News Arabia, che cita fonti anonime, la Russia avrebbe avvertito l’Iran poche ore prima dell’attacco israeliano. La Cina invece al momento non vuole far parte di questo battage, lo scontro aperto tra Stato ebraico e Iran danneggerebbe i piani eurasiatici di Pechino.