La Siria è entrata in una nuova fase della sua storia, ma il futuro appare tutt’altro che promettente: quali sono i rischi dopo la presa al potere dei ribelli di Hayat Tahrir al-Sham?
Con la caduta del regime di Bashar al-Assad, il potere è passato nelle mani di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), un gruppo jihadista che ha preso il controllo del Paese dopo anni di conflitto e instabilità.
HTS, nato come evoluzione di Jabhat al-Nusra, si è imposto come la forza dominante nel panorama siriano. Pur cercando di ridefinire la propria immagine come movimento nazionalista e distanziandosi da Al Qaeda, il gruppo continua a essere accusato di estremismo e violenze contro le minoranze.
La fine del regime di Assad
Dopo oltre un decennio di guerra civile, il crollo del governo di Damasco segna un momento storico, ma la transizione non è stata pacifica. La rapida avanzata di HTS, supportata dalla frammentazione delle forze lealiste e dall’abbandono degli alleati tradizionali del regime, come Russia e Iran, ha portato al collasso delle istituzioni centrali.
La capitale stessa è caduta in mano al gruppo jihadista, costringendo Assad e i suoi fedelissimi a fuggire, mentre le forze regolari si sono dissolte di fronte a un’offensiva lampo. Le immagini delle bandiere nere di HTS issate sopra il palazzo presidenziale di Damasco hanno fatto il giro del mondo, segnando la fine di un’era e l’inizio di un futuro incerto.
I rischi dopo la presa al potere di Hayat Tahrir al-Sham in Siria
Con l’ascesa al potere di HTS, la situazione delle minoranze etniche e religiose in Siria è precipitata. Curdi, armeni, assiri ed ezidi, già colpiti duramente durante il conflitto, ora affrontano persecuzioni sistematiche. A Sheikh Maqsoud, quartiere curdo di Aleppo, le violenze sono in aumento, e molte famiglie hanno abbandonato le loro case.
Secondo alcuni leader curdi l’agenda di HTS risulta incompatibile con qualsiasi forma di pluralismo. Le evacuazioni di massa sono in corso in diverse regioni, ma per molti non c’è una via di fuga.
Il ruolo della Turchia e il nuovo equilibrio regionale
L’ascesa di HTS ha sollevato interrogativi sul ruolo della Turchia, accusata da tempo di supportare gruppi jihadisti per perseguire i propri interessi strategici nel nord della Siria. La caduta di Assad potrebbe rappresentare una vittoria per Ankara, ma il consolidamento di un governo jihadista alle porte rappresenta anche un rischio per la stabilità regionale. Allo stesso tempo, l’Occidente appare diviso su come affrontare la nuova leadership siriana. Alcuni Paesi considerano HTS un interlocutore necessario, mentre altri temono che la sua legittimazione possa avere conseguenze disastrose.
Un futuro incerto
La Siria sotto il controllo di HTS si presenta come un Paese frammentato, in cui il potere centrale fatica a consolidarsi e le violenze continuano. Mentre la comunità internazionale dibatte sul da farsi, milioni di siriani si trovano intrappolati in un incubo senza fine. La speranza di pace sembra lontana, mentre la Siria si avvia verso un futuro che appare più buio che mai.