La città di Aleppo, un tempo simbolo della riconquista governativa sotto il regime di Bashar al-Assad, è ora in mano al gruppo ribelle islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS).
La riconquista di Aleppo da parte di HTS rappresenta un duro colpo per il regime siriano e una sfida per la comunità internazionale. Con il conflitto siriano che si intreccia sempre più con le tensioni regionali, il futuro di Aleppo e dell’intera Siria resta incerto, in bilico tra nuove offensive e difficili negoziati.
Scopriamone di più su questo gruppo jihadista e sul suo ruolo nello scacchiere della guerra civile.
Chi sono gli uomini di HTS?
Hayat Tahrir al-Sham è emersa nel gennaio 2017 dalla fusione di diverse formazioni jihadiste, tra cui Jabhat Fateh al-Sham, precedentemente noto come Fronte al-Nusra, affiliato ad al-Qaeda. Nonostante la dichiarata rottura con la rete terroristica globale, il gruppo ha mantenuto un’ideologia radicale e ha consolidato il controllo nella regione di Idlib, ultima roccaforte ribelle nel nord-ovest della Siria. Al comando c’è Mohammed al-Jolani, ex figura di spicco di al-Qaeda in Siria, che ha trasformato HTS in una macchina militare altamente organizzata.
HTS non opera da sola: si avvale del supporto del Partito Islamico del Turkestan (TIP), composto da combattenti uiguri provenienti dallo Xinjiang cinese. Questo alleato fornisce una riserva strategica di attentatori suicidi, indottrinati sin da bambini nei campi di addestramento.
La caduta di Aleppo: una vittoria lampo
Tra il 28 novembre e il 1 dicembre 2024, Aleppo è stata conquistata dai ribelli in un’avanzata fulminea che ha colto di sorpresa sia l’esercito siriano che i suoi alleati russi. Filmati verificati mostrano veicoli governativi in fuga su autostrade deserte, segno del caos generato dall’offensiva. A differenza del 2016, quando la città fu riconquistata dopo un lungo assedio, questa volta i ribelli sono riusciti a prendere il controllo totale in pochi giorni.
La rapidità dell’operazione riflette non solo un’elevata preparazione militare, ma anche un significativo sostegno esterno. I combattenti ribelli appaiono equipaggiati con armi moderne, uniformi nuove e veicoli blindati, alimentando speculazioni su un ruolo attivo della Turchia, che mira a limitare l’influenza curda nella regione.
Il contesto regionale: una finestra di opportunità
L’azione di HTS potrebbe essere stata favorita dal contesto geopolitico attuale. La guerra tra Israele e Hamas ha indebolito Hezbollah e ridimensionato l’influenza iraniana, due pilastri del regime di Assad. Allo stesso tempo, la Russia, alleata di Damasco, è distratta dai suoi impegni in Ucraina, lasciando il governo siriano in una posizione di vulnerabilità.
L’avanzata ribelle potrebbe rappresentare una strategia per capitalizzare questo momento di debolezza del regime. Tuttavia, resta incerto se i sostenitori internazionali di Assad, come l’Iran e la Russia, dispongano delle risorse per ripristinare la situazione a loro favore.
Le implicazioni della conquista
La presa di Aleppo ha sollevato interrogativi cruciali sulla stabilità della Siria e il futuro del regime di Assad. Israele, ad esempio, potrebbe considerare rischioso un cambio di leadership a Damasco, preferendo mantenere lo status quo con un avversario noto da decenni.
Intanto, l’attività diplomatica è in fermento. Il ministro degli Esteri iraniano è volato a Damasco per colloqui urgenti, mentre il principe ereditario saudita si è incontrato con Emmanuel Macron per discutere, tra le altre cose, della crisi siriana.
Il video dei festeggiamenti dopo la conquista di Aleppo da parte dei ribelli di Hayat Tahrir al-Sham
Qui di seguito il video completo [fonte: Askanews].