La Corte di Giustizia Europea ha annullato la decisione della Commissione UE: Google vince ricorso e vede annullata la multa per la controversia su AdSense.


Risultava infatti inflitta a Google una multa di quasi 1,5 miliardi di euro per presunti ostacoli alla concorrenza. La sanzione riguardava la piattaforma pubblicitaria AdSense e, secondo il tribunale, la Commissione non aveva considerato adeguatamente tutte le circostanze pertinenti nella sua valutazione delle clausole contrattuali accusate di essere abusive.

Google vince ricorso contro UE: annullata multa per caso AdSense

Il Tribunale ha evidenziato che la Commissione non è riuscita a dimostrare che le clausole restrittive imposte da Google avessero effettivamente scoraggiato l’innovazione, consolidato la posizione dominante di Google nel mercato della pubblicità sui motori di ricerca o danneggiato i consumatori. Tra il 2006 e il 2016, Google aveva imposto clausole nei contratti con i siti web che utilizzavano AdSense for Search, un servizio per la monetizzazione attraverso la pubblicità, impedendo la visualizzazione di annunci concorrenti e limitando la concorrenza.

La Commissione Europea aveva avviato un’indagine dopo la denuncia dell’Ufficio federale tedesco per i cartelli nel 2010, seguita da ulteriori denunce da parte di aziende come Microsoft, Expedia e Deutsche Telekom tra il 2011 e il 2017. Nel marzo 2019, la Commissione aveva accertato che Google aveva violato le normative antitrust in tre occasioni tra il 2006 e il 2016, imponendo una multa di oltre 1,49 miliardi di euro, di cui circa 130 milioni a Alphabet, la casa madre di Google.

Oggi, il Tribunale dell’UE ha accolto il ricorso di Google, stabilendo che la Commissione aveva commesso errori nella sua valutazione e non aveva fornito prove sufficienti per dimostrare un tentativo da parte di Google di escludere i concorrenti dal mercato della pubblicità per la ricerca online nell’Area Economica Europea.

Il verdetto odierno può essere ulteriormente impugnato presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Un portavoce di Google ha dichiarato a Euractiv che l’azienda è soddisfatta della decisione e ha confermato che i contratti contestati sono stati modificati nel 2016 per conformarsi alle normative.