I giochi sembrerebbero fatti, nonostante ancora non ci sia la completa ufficialità (e potrebbero volerci giorni): Donald Trump ha già vinto comunque le Elezioni USA 2024? Scopriamolo.
Eppure, tra alcuni media e personalità politiche di spicco, cresce la convinzione che Donald Trump abbia ormai riconquistato la presidenza. E a conti fatti sembrerebbe già così anche se, come anticipato, a causa del prolungato conteggio dei voti per corrispondenza, potrebbero volerci giorni prima di avere risultati definitivi.
Elezioni USA 2024: Donald Trump ha già vinto?
La rete Fox News ha anticipato i tempi, dichiarando Trump come il prossimo presidente degli Stati Uniti, descrivendolo come il 47esimo a ricoprire l’incarico. Se la proclamazione sarà confermata, Trump entrerebbe nella storia come il primo presidente a servire due mandati non consecutivi dai tempi di Stephen Grover Cleveland, il democratico che guidò il Paese a cavallo del 19° e 20° secolo. Ma c’è di più: Trump sarebbe il primo presidente con una condanna penale e il più anziano a insediarsi, a 78 anni.
L’annuncio di Fox ha trovato eco nel nuovo Speaker della Camera, Mike Johnson, che si è congratulato pubblicamente con Trump, chiamandolo “presidente eletto”. I segnali di una possibile vittoria del candidato repubblicano si sono intensificati dopo che la CNN ha dato la Pennsylvania – Stato chiave con 19 voti elettorali – come vinta da Trump. La Pennsylvania è uno degli Stati decisivi di queste elezioni e la sua assegnazione ha rafforzato la sensazione che la corsa sia ormai decisa.
Altri rappresentanti repubblicani, come il deputato dell’Oklahoma Kevin Hern, non nascondono l’entusiasmo. Hern ha espresso soddisfazione per il risultato, affermando che “gli americani erano stanchi dello status quo sotto Biden-Harris e volevano tornare alla prosperità vissuta con Trump”. Per Hern, la vittoria di Trump riflette il desiderio della popolazione di “riprendersi il Paese” e promette di lavorare al fianco del presidente per riportare gli Stati Uniti alla grandezza.
Trump ha già tenuto un comizio
In Florida, intanto, Trump ha già tenuto un comizio in qualità di presidente in pectore al convention center di Palm Beach, accolto da una folla entusiasta. Al suo fianco, la famiglia al completo: Melania e i figli, inclusa Ivanka Trump e suo marito Jared Kushner. Il pubblico, sventolando bandiere americane, ha intonato cori patriottici di “USA, USA”. Salendo sul palco, Trump ha dichiarato: “Sarò il vostro 47esimo presidente” e ha ringraziato il popolo americano, la sua famiglia e il candidato alla vicepresidenza J.D. Vance per il sostegno.
Perché si potrebbe dover aspettare qualche giorno per il risultato ufficiale e definitivo?
Il ritardo nell’annuncio ufficiale dei risultati delle elezioni presidenziali americane ha radici in una serie di fattori legati all’affluenza, alle modalità di voto e alle procedure di scrutinio.
L’elevata partecipazione anticipata, sia in presenza sia per corrispondenza, ha raggiunto livelli record, alimentata dalla volontà di molti elettori di evitare i seggi affollati o semplicemente facilitare il processo. La diffusione del voto per posta, scelta da milioni di cittadini, rappresenta però una sfida per le autorità elettorali, dato che ogni scheda inviata per posta richiede verifiche specifiche per garantire che il voto sia valido, autentico e conforme alle regole.
Gli Stati chiave
In Stati chiave come l’Arizona, il Nevada e il Wisconsin – considerati veri e propri “battleground” per l’esito finale – le procedure per contare questi voti per corrispondenza sono rigorose e laboriose, tanto da richiedere tempi più lunghi rispetto al conteggio dei voti tradizionali.
In Arizona e Nevada, ad esempio, ogni scheda inviata per posta deve essere confrontata con le firme registrate, un processo che rallenta il conteggio ma è considerato essenziale per evitare frodi. Il Wisconsin, invece, non permette di avviare lo scrutinio prima della chiusura dei seggi, rallentando ulteriormente i tempi.
Questi ritardi, pur complicati, sono tuttavia previsti nelle normative locali, che stabiliscono che il conteggio ufficiale e certificato possa richiedere settimane. Se gli scarti di vittoria si manterranno ridotti fino alla fine del conteggio, ogni voto potrebbe risultare decisivo, aumentando la probabilità di ricorsi legali.
Cause pre e post elettorali
Non a caso, quest’anno, sono già state intentate oltre 100 cause pre-elettorali, in gran parte da parte dei repubblicani, che hanno sollevato dubbi sull’ammissibilità di certi elettori e sulla gestione degli elenchi elettorali. La possibilità di sfide legali post-elezioni, sia da parte dei repubblicani che dei democratici, resta concreta e potrebbe aggiungere nuovi ritardi. In molti Stati, infatti, anche dopo il completamento dello spoglio, è previsto un tempo di attesa per permettere il deposito di eventuali ricorsi.
Nelle elezioni scorse quali tempistiche?
Il ritardo di quest’anno non sarebbe comunque senza precedenti. Nel 2020, a causa dell’ampio ricorso al voto per corrispondenza, i media americani poterono annunciare la vittoria di Joe Biden solo quattro giorni dopo l’Election Day. Invece, nel 2016, Donald Trump venne dichiarato vincitore poche ore dopo la chiusura dei seggi, un riflesso della minore incidenza del voto per posta in quella tornata elettorale.