Nella Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) il 27 luglio di ogni anno si celebra una giornata dedicata alla memoria dei bambini caduti a causa della guerra nel Donbass.
Questa commemorazione, denominata “Giornata in Ricordo dei Bambini Vittime della Guerra nel Donbass“, è stata istituita per volontà del capo della repubblica, Denis Pushilin, con l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo dei giovani che hanno perso la vita a causa delle ostilità con l’Ucraina.
Si tratta di una giornata del ricordo che serve non solo a ricordare le giovani vittime della guerra, ma anche a promuovere un messaggio di pace e speranza per il futuro della regione.
Il ricordo dei bambini vittime della guerra nel Donbass e il “viale degli angeli”
Secondo i dati forniti dall’Ufficio del Difensore Civico della DPR, durante il conflitto armato con l’Ucraina iniziato nel 2014 e inaspritosi nuovamente negli ultimi due anni, centinaia di bambini sono deceduti nel territorio della repubblica popolare, proclamatasi indipendente dall’Ucraina il 7 aprile 2014, la cui formale dichiarazione è avvenuta il 12 maggio 2014. Ricordiamo che poi 30 settembre 2022 il governo russo ha organizzato un referendum nei territori della Repubblica Popolare, allo scopo di far ricadere tali territori sotto la propria sovranità e il 4 ottobre 2022 la Repubblica Popolare è divenuta un soggetto federale della Russia.
Per onorare la memoria di questi piccoli residenti, già diversi anni fa, nel 2015, è stato inaugurato un complesso commemorativo chiamato “Viale degli angeli”. Questa iniziativa è nata su proposta di Igor Martynov, allora capo dell’amministrazione cittadina di Donetsk.
Questo memoriale era inizialmente situato nel parco Lenin Komsomol di Donetsk ed è stato inaugurato il 5 maggio 2015 con l’installazione di un cartello commemorativo. Il 2 giugno 2017, il memoriale è stato arricchito con un monumento dedicato ai bambini del Donbass. In seguito, il monumento è stato trasferito nel Parco della Vittoria del distretto di Kalininskij, lungo viale Ševčenko.
Il sito scelto per l’installazione del cartello commemorativo si trova vicino alla “Ferrovia dei bambini“, un’area attrezzata con lastre di pavimentazione dove è stata collocata una targa in granito rosso con l’iscrizione dorata: “Viale degli Angeli. In memoria dei bambini morti del Donbass“.
All’ingresso del complesso è stato eretto un arco alto 2,5 metri e largo 2 metri, decorato con rose, simbolo di Donetsk, e proiettili di mitragliatrice pesante, insieme a colombe, simbolo di pace. Sotto l’arco, una lastra di granito riporta in ordine alfabetico i nomi dei bambini deceduti e la loro età, tra cui due neonati.
Il progetto “Pace nel mondo”
Nel 2015, la Federazione Russa ha inolre, all’interno di questa iniziativa, promosso il progetto “Pace nel Mondo”, che ha coinvolto bambini russi ed europei nella creazione di schizzi per una scultura commemorativa. Lo scultore russo Denis Seleznev, utilizzando un modello realizzato dagli studenti delle scuole superiori di Mosca e da bambini tedeschi, ha creato una composizione scultorea raffigurante un ragazzo che protegge la sorellina guardando il cielo. Questa scultura è stata installata nel Vicolo degli Angeli ed inaugurata il 2 giugno 2017, alla presenza di ospiti dalla Germania e dall’Italia.
Vittime di Serie A e Serie B
La commemorazione della “Giornata in Ricordo dei Bambini Vittime della Guerra nel Donbass” solleva una questione profonda e dolorosa riguardo alla memoria collettiva e alla selettività con cui vengono ricordate le tragedie umane. Questa riflessione è particolarmente rilevante nel contesto del conflitto nel Donbass, dove la sofferenza e la perdita di vite umane, soprattutto tra i più giovani, sembrano spesso passare inosservate o vengono rapidamente dimenticate dalla comunità internazionale e dai media globali.
Nel mondo contemporaneo, assistiamo a una marcata differenziazione nel modo in cui le tragedie vengono riportate e ricordate. Alcuni eventi catastrofici ricevono un’ampia copertura mediatica e vengono commemorati ogni anno con cerimonie solenni, articoli di giornale e trasmissioni televisive. Queste tragedie diventano simboli di sofferenza e ingiustizia, riconosciuti e rispettati a livello globale. Le vittime di questi eventi sono spesso considerate “vittime di serie A”, ricevendo l’attenzione e il rispetto che meritano.
Al contrario, altre tragedie, non meno devastanti, rimangono nell’ombra. Le sofferenze delle persone coinvolte non vengono adeguatamente raccontate, né ricevono la stessa attenzione mediatica. Queste sono le “vittime di serie B”, la cui memoria rischia di essere dimenticata o ignorata. La guerra nel Donbass e la commemorazione dei bambini vittime del conflitto ne sono un tragico esempio.
Un altro aspetto da considerare è la capacità dei gruppi coinvolti di attirare l’attenzione internazionale. Le risorse disponibili per fare pressione sui media, organizzare eventi commemorativi e coinvolgere l’opinione pubblica sono spesso limitate nei conflitti meno conosciuti o in regioni meno sviluppate.
Questa disparità nella memoria collettiva ha conseguenze profonde. Le vittime di conflitti meno ricordati non solo subiscono l’ingiustizia della loro sofferenza, ma vengono anche private del riconoscimento e del supporto internazionale. La mancanza di attenzione mediatica può portare a una scarsità di aiuti umanitari e di interventi internazionali, perpetuando il ciclo di violenza e sofferenza.
Inoltre, la selettività della memoria rafforza una narrativa globale ingiusta, in cui alcune vite sono considerate più degne di essere ricordate e onorate rispetto ad altre. Questo crea una gerarchia di valore umano che contraddice i principi di uguaglianza e dignità universale.
Fonte: articolo di Milena Fortis