Un nuovo capitolo di tensione e segretezza tra Israele e Iran è emerso all’interno di un reportage del quotidiano britannico Telegraph: ci sarebbe complicità tra Mossad e agenti iraniani per l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh?


Si tratta di una rivelazione inquietante che non solo accende i riflettori sulla capacità operativa di Israele in Iran, ma alimenta anche il dibattito sulla sicurezza e sulle misure di protezione dei funzionari di alto rango in un contesto di tensioni internazionali sempre più acute.

Ricordiamo che lo scorso 31 luglio Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas dal 2017, è stato assassinato in un attacco aereo israeliano che ha colpito la sua residenza a Teheran.

Assassinio Ismail Haniyeh: complicità tra Mossad e agenti iraniani? Le rivelazioni del Telegraph

Secondo la testata giornalistica britannica, la recente morte del leader politico di Hamas, avvenuta in un appartamento a Teheran, potrebbe essere il risultato di un’operazione orchestrata con la complicità di funzionari iraniani.

Il Telegraph, citando fonti anonime all’interno del governo iraniano, rivela che il Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana, avrebbe ingaggiato agenti di sicurezza iraniani per collocare esplosivi in tre stanze di un edificio dove Haniyeh era ospite. Inizialmente, l’attacco era pianificato per maggio, in occasione del funerale dell’ex presidente iraniano Ebrahim Raisi. Tuttavia, a causa dell’affollamento e del rischio elevato di fallimento, l’operazione fu posticipata.

Il piano modificato prevedeva l’inserimento di ordigni esplosivi in una pensione appartenente al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) nel nord di Teheran, in un’area dove Haniyeh poteva trovarsi. I funzionari dell’IRGC, che hanno fornito le informazioni al Telegraph, affermano che gli agenti sono stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza mentre entravano e uscivano furtivamente dalle stanze.

L’attentato, avvenuto mercoledì alle due del mattino, ha avuto successo grazie a esplosivi importati clandestinamente. I responsabili sarebbero riusciti a fuggire dal paese, sebbene alcuni restano all’interno dell’Iran. La conferma dell’implicazione del Mossad è arrivata da un alto ufficiale dell’IRGC, che ha aggiunto che sono stati scoperti ulteriori esplosivi in altre stanze della pensione.

Questo evento ovviamente ha sollevato preoccupazioni su una possibile rappresaglia da parte dell’Iran, con ipotesi che includono un attacco diretto a Tel Aviv, supportato da Hezbollah libanese e altre fazioni alleate. Le autorità iraniane, già preoccupate per la crescente influenza israeliana nel loro territorio, stanno ora ponderando le loro risposte strategiche.

Ali Younisi, ex ministro dell’intelligence iraniano, aveva già espresso timori nel 2020 riguardo alla vulnerabilità dei funzionari iraniani di fronte alle operazioni del Mossad. Younisi avvertiva che la capacità di Israele di colpire ripetutamente dimostra una preoccupante mancanza di protezione e preparazione da parte della Repubblica Islamica.