Realizzato come sempre in collaborazione con l’Isituto di Ricerche Ambiente Italia e Sole 24 Ore, il Rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente, quest’anno più che concentrarsi sulla qualità ambientale dei capoluoghi di provincia, indagherà sulla qualità delle politiche ambientali delle città, per osservare in modo più approfondito quello che l’amministrazione locale fa (o non fa) per migliorare la mobilità, la gestione dei rifiuti e delle acque e – in generale – la qualità del proprio territorio. In primo piano anche il confronto con quanto sta accadendo nelle città europee.
Ecosistema Urbano rappresenta e valuta i carichi ambientali, la qualità delle risorse e la capacità di gestione e tutela ambientale dei 103 comuni capoluogo italiani.
Gli indicatori utilizzati servono dunque a pesare la sostenibilità ambientale della città e quindi, in particolare, il carico che le attività economiche e gli stili di vita generano sulle risorse ambientali e la qualità delle risposte messe in atto.
Nel corso degli ultimi anni l’insieme delle città italiane ha mostrato un leggero miglioramento sulla gran parte dei parametri relativi alla qualità ambientale ed alla gestione, mentre sono incrementati i carichi ambientali, in particolare consumi energetici, carburanti e rifiuti.
E’ fondamentale, però, ricordare che la complessiva “qualità ambientale” di una città include una molteplicità di fattori non sempre misurabili. Si pensi, ad esempio, a tutta una serie di aspetti – come la struttura urbanistica, l’integrazione tra spazi verdi ed edificato, la qualità e l’aspetto degli edifici, il clima – che sono difficilmente riconducibili ad un indicatore numerico.
L’obiettivo sostanziale che si pone Ecosistema Urbano è quello di misurare in qualche modo la “febbre” ambientale delle città e l’efficacia delle prescrizioni messe in atto: lungi dal rappresentare un Oscar assegnato alla qualità ambientale complessiva di un’area, esso vuole essere una sorta di “termometro” della sostenibilità.
Programma Ecosistema Urbano (clicca sull’immagine per ingrandire):
FONTE: Legambiente