“Il governo assuma in Italia e in Europa un ruolo decisivo nella lotta al cambiamento climatico”. Lo chiedono a gran voce le principali associazioni ambientaliste italiane, insieme al più ampio coordinamento di associazioni e imprenditori dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, che questa mattina hanno fatto presidio davanti a Montecitorio al motto di ‘Sos Clima-Europa rispondi’. Il presidio è promosso da Legambiente, Wwf, Greenpeace, Kyoto Club, Coordinamento Free, Sì alle energie rinnovabili no al nucleare, con l’adesione di Assorinnovabili, Aiel, Ater, Msa, Associazione tutela consumatori, Consorzio italiano compostatori, Atia-Iswa, Green Italia, Rinnovabili.it.
“Tutto dipende dal nuovo governo- osserva Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente- la Commissione europea è stata fin troppo ‘timida’, per questo chiediamo di prendere la decisione assunta dal Parlamento europeo: gli obiettivi di riduzione della CO2 del 40%, l’incremento delle rinnovabili al 40%, l’efficienza energetica al 40%, siano tutti e tre vincolanti e non solo uno come prevede la Commissione”.
Della stessa opinione anche Greenpeace: “Speriamo che il nuovo esecutivo non tradisca le promesse di Orlando – che aveva chiesto che tutti gli obiettivi fossero vincolanti – e vada oltre i ‘blandi’ obiettivi proposti dalla Commissione”, dichiara Luca Iacoboni, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace. Obiettivi “stringenti sulla decarbonizzazione”, li chiede anche il Wwf, “sia sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica che non sono in contrapposizione come molti credono“, rileva Maria Grazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf.
Cruciali per le associazioni riunite in Piazza Montecitorio anche i prossimi appuntamenti. Il prossimo 20-21 marzo, infatti, il Consiglio europeo si riunirà per decidere sui target europei al 2030 in materia di clima ed energia; prima di allora, il 3 e il 4 marzo, sarà la volta dei ministri per l’Ambiente e di quelli con competenze in materia di Energia, anche qui per discutere il futuro dell’Unione nella sfida ai cambiamenti climatici. Saranno, questi, passaggi decisivi per scegliere la strada giusta per l’Unione europea.
Il cambiamento climatico “è conseguenza del fatto che non vengono fatte pagare le esternalità alle aziende- ricorda Gianni Girotto, senatore grillino del Movimento 5 stelle- andrebbe rimodulato il sistema Ets, oggi ‘controproducente’: alle aziende conviene inquinare“. Non da ultimo, “la riduzione delle emissioni, lo sviluppo delle rinnovabili e, piu’ in generale, le politiche di mitigazione e adattamento ai mutamenti climatici, possono essere fondamentali anche per rilanciare la competitivita’ delle nostre imprese e l’economia con essa”, chiosa Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera.
Quindi, “il nuovo esecutivo esprima da subito, in materia di energia, un indirizzo politico radicalmente opposto a quello del recente decreto Destinazione Italia, con cui il governo Letta ha ulteriormente finanziato le energie fossili e indebolito la crescita dell’energia pulita nel nostro Paese”, concludono le associazioni.
FONTE: Agenzia Dire, www.dire.it
AUTORE: Serena Tropea