L’Iva al 4% sulle ristrutturazioni edilizie, approvata nottetempo venerdi’ scorso in Commissione Ambiente, potrebbe saltare dal decreto Sblocca Italia. I dubbiì sulla misura sono molti, a partire da quelli dei tecnici della Camera, ai quali si potrebbero sommare anche le perplessita’ della Ragioneria generale dello Stato e quindi la bocciatura della Commissione Bilancio di Montecitorio. Il parere ufficiale della Commissione non e’ ancora arrivato, ma potrebbe essere ultimato entro questa mattina, giusto in tempo per l’esame e il voto dell’Aula, chiamata ad esprimersi a partire dalle 12, senza che venga peraltro esclusa l’ipotesi di ricorrere alla fiducia.
Sempre che vengano comunque rispettati i tempi previsti e le votazioni non debbano subire un nuovo slittamento dopo quello registrato ieri. I dubbi sulla marea di emendamenti approvati nel rush finale della Commissione sono del resto molti. “Ci sono un po’ di pasticci. E c’e’ della fantasia da riportare alla realta’”, spiega senza mezzi termini Francesco Boccia. L’Iva al 4% anziche’ al 10% non sarebbe del resto compatibile con la normativa Ue, che la permette solo in alcuni settori specifici e che, non a caso, da anni chiede all’Italia un generale riallineamento al rialzo dell’aliquota piu’ bassa. Ma soprattutto una misura del genere non sarebbe coperta.
L’emendamento del Movimento 5 Stelle approvato in Commissione prevede una sorta di compensazione con il rialzo dal 4% al 10% dell’Iva sulle costruzioni, ma i tecnici del servizio Bilancio della Camera spiegano chiaramente che una compensazione simile non e’ affatto scontata. Anzi. Stessi rischi posti anche da un’altra misura shock: sempre con un emendamento dei 5 Stelle e’ passata infatti un’estensione della deduzione del 20% dell’Irpef per l’acquisto di tutte le case nuove, senza piu’ l’obbligo di concederle in affitto a canone concordato per 8 anni. Secondo i tecnici potrebbe essere necessaria “un’ulteriore copertura” rispetto a quella originariamente prevista nel decreto.
Non del tutto convincente e’ anche lo stanziamento di 50 milioni aggiuntivi nel Fondo emergenze nazionali, che dovrebbero andare a favore di Genova e degli altri territori colpiti da calamita’, sfruttando il Fondo di coesione nazionale. Gli stanziamenti potrebbero peraltro non arrivare ai 100 milioni annunciati in Commissione, visto che il Fondo emergenze dispone al momento di appena 3 milioni di euro dai 50 originari per il 2014. Ma i dubbi sono tantissimi, sulle materie piu’ disparate e praticamente su ogni argomento trattato dagli emendamenti.
La Commissione Bilancio potrebbe quindi imporre lo stralcio di molte nuove norme o, nel caso del ricorso alla fiducia, un maxiemendamento del governo potrebbe tentare una generale riorganizzazione. Non e’ neppure escluso però un ritorno in Commissione Ambiente dove verrebbero corretti i testi che hanno sollevato maggiore polemica, dall’Iva ad, appunto, la deduzione Irpef sulle case, con la riproposizione dell’obbligo di affitto. Se cosi’ fosse, il voto definitivo dell’Aula slitterebbe quindi a giovedi’.
FONTE: Confcommercio