rendita catastaleL’introduzione della local tax riaprirà anche la partita sulla riforma del catasto, dopo la brusca frenata del Cdm di fine Giugno quando si sarebbe dovuto adottare il decreto legislativo attuativo della Delega Fiscale.

 

Il rinvio è stato spiegato dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con la necessità di garantire l’invarianza del gettito complessivo e quindi dalla necessità di intervenire contemporaneamente anche sulle aliquote sugli immobili per ridurre lo spazio ad un allarmismo strumentale. Con la riforma, del resto, i valori catastali degli immobili saranno allineati a quelli di mercato.

 

E quindi gli aumenti saranno inevitabili ma secondo quanto ha sempre assicurato il Governo, saranno compensati da una serie di correzioni nella tassazione locale.
L’entità di questa correzione dovrebbe cominciare a delinearsi il prossimo anno con l’avvio della Local Tax, cioè del tributo che dovrebbe inglobare Imu e Tasi ed una serie di gabelle varie imposte alle attività commerciali. Dato che le riforma del catasto andrà a regime però nel 2019 le aliquote dovranno essere nuovamente riviste.

 

Secondo il Governo infatti i nuovi valori catastali non potranno entrare in vigore finché non vengono modificate le aliquote da applicare alle nuove basi imponibili, in modo da garantire un gettito uguale a livello, a seconda dei casi, dell’intero Paese o di ciascun Comune.

 

Il nuovo algoritmo. Entro il 2019, quindi, tutte le abitazioni degli italiani dovranno essere riviste in base ad un nuovo algoritmo che sostituirà i vani con i metri quadri e farà sparire le categorie come A2, A3, A4 che saranno rimpiazzate da O e S, sigle che stanno per immobili ordinari e speciali (pubblici e commerciali). La nuova funzione statistica dovrà tenere conto, prevede la delega, di elementi non secondari, come affaccio, ascensore, piano, esposizione, doppi servizi, zona. L’algoritmo si applicherà poi sui valori Omi oggi esistenti (quelli dell’Osservatorio immobiliare), tratti dai dati sulle compravendite per ancorare il valore dell’immobile al prezzo di mercato.

 

Questo meccanismo secondo i primi calcoli – elaborati dalla Uil-Servizio politiche territoriali – determinerà un fortissimo rialzo di tutti i valori degli immobili, sia in centro che in periferia, nonostante lo sconto del 30%, inserito nel decreto per attutire i rialzi. L’algoritmo penalizzerà soprattutto gli immobili economici e popolari siti nelle zone centrali o semicentrali delle grandi città. A Napoli il valore di una casa popolare in centro decolla di quasi sei volte rispetto al valore attuale. A Milano raddoppia mentre a Roma quadruplica. Per evitare che questi rialzi si traducano in una impennata delle tasse le aliquote dovranno ridursi. Ma che nonostante l’invarianza di gettito qualcuno ci dovrà rimettere pare praticamente scontato.