I deputati del Parlamento europeo, approvando un aggiornamento delle leggi Ue sulle apparecchiature radio, hanno chiesto che “sia sviluppato un caricabatterie comune per tutti i telefoni cellulari venduti in Ue, così da ridurre gli sprechi, i costi e i problemi per gli utenti”. Questo progetto legislativo è già stato informalmente concordato con il Consiglio dei ministri. Il progetto di legge è stato approvato da 550 voti a favore a 12, con 8 astensioni. Dovrà, tuttavia, ancora essere formalmente approvato dal Consiglio. Gli Stati membri hanno due anni per inserire tali norme nelle loro leggi mentre i produttori avranno un anno supplementare per conformarsi alle norme (Procedura di co-decisione, procedura legislativa ordinaria, con accordo in prima lettura).
“La legislazione modernizzata sulle apparecchiature radio è uno strumento efficace per evitare interferenze tra diversi dispositivi radio- dice la relatrice Barbara Weiler, europarlamentare tedesca dell’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici al Parlamento europeo (S&D)- sono particolarmente lieto che abbiamo concordato l’introduzione di un caricabatterie comune. Ciò accomuna sia gli interessi dei consumatori sia dell’ambiente. Il caricabatterie comune metterà fine al caos e ridurrà le 51 mila tonnellate annue di rifiuti elettronici”.
Il progetto di direttiva stabilisce “norme armonizzate per l’immissione sul mercato di apparecchiature radio, compresi telefoni cellulari, telecomandi apri-auto e modem“. Le norme mirano “a tenere il passo con il crescente numero e varietà di dispositivi radio e a garantire che i dispositivi non interferiscano l’uno con l’altro rispettando così i requisiti essenziali su sicurezza e salute”.
I deputati europei hanno chiesto “un rinnovato sforzo per sviluppare un caricabatterie comune a talune categorie di apparecchiature radio, in particolare ai telefoni cellulari, per semplificarne l’uso e ridurre inulti sprechi e costi”. I deputati hanno anche sostenuto disposizioni della direttiva che darebbero alle autorità “ulteriori strumenti di vigilanza del mercato, così da individuare apparecchiature radiofoniche non conformi alle nuove norme di sicurezza”. Ora, utilizzando le informazioni fornite dagli stati membri e dopo attenta valutazione, la Commissione dovrà individuare le categorie di apparecchiature che dovranno essere registrate prima di poter essere immesse sul mercato. Un database simile esiste già negli Stati Uniti.
FONTE: Agenzia Dire (www.dire.it)