Sblocca l’Europa: sei proposte per il premier Renzi riguardo il semestre UE
Fortuna vuole stavolta che abbiamo un premier attivo sui social network. Perciò nutriamo la reale speranza che i nostri messaggi via Twitter raggiungano il bersaglio. Abbiamo chiesto a sei testimoni d’inviare altrettante proposte a Matteo Renzi per i mesi di presidenza Ue che l’aspettano. Vi invitiamo a rilanciarle con noi utilizzando l’hashtag che sta nel titolo. E se avete altre proposte per sbloccare l’Europa.
1. AGRICOLTURA
Simone Vieri docente di Economia rurale, università “La Sapienza” di Roma
«Gli Stati possono vietare le coltivazioni ogm. Ma bisogna valorizzare il biotech-free»
Grazie all’accordo raggiunto lo scorso 11 giugno tra i ministri dell’Ambiente dell’Unione, i singoli Stati potranno vietare le coltivazioni ogm. Alla presidenza italiana spetterà il compito, non solo di rendere operativa questa decisione, ma anche di far discendere da essa nuove possibilità di valorizzazione per le produzioni biotech-free. Al governo del nostro paese chiediamo, perciò, di operare per il miglioramento dell’attuale quadro normativo, prevedendo l’indicazione in etichetta non solo della presenza di ogm nei prodotti finiti, ma anche del loro impiego come mangimi nei processi produttivi zootecnici.
2. CLIMA
Veronica Caciagli presidente dell’Italian climate network
«A Parigi nel 2015 si decidono le sorti del pianeta. L’Italia può preparare il terreno»
Durante la Cop di Parigi nel dicembre 2015 si decideranno le sorti del clima per i prossimi secoli. L’Europa giocherà un ruolo fondamentale: l’Italia, che rappresenterà l’Ue nella conferenza preparatoria di Lima, fra cinque mesi, dovrà far emergere obiettivi ambiziosi e condivisi che possano garantire un futuro sostenibile ai nostri figli. Perciò è necessario arrivare in Perù almeno con la conferma della proposta di obiettivi europei al 2030: taglio del 40% delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra, 30% minimo di produzione di energia da fonti rinnovabili, un aumento del 40% dell’efficienza energetica.
3. COMMERCIO
Alberto Zoratti presidente di Fairwatch
«Firmare il Ttip significa esporre i prodotti italiani alla deregulation. Renzi, non farlo»
I prossimi mesi vedranno al centro delle questioni globali il negoziato sul Trattato di libero scambio (Ttip) fra Usa e Ue. Sarà un passaggio storico non solo per il suo valore economico (oltre il 40% del Pil mondiale) ma per i suoi obiettivi di “armonizzazione degli standard” che, per molti ambiti, significa deregolamentazione. Renzi e il ministro Calenda vogliono portare a casa il negoziato durante il semestre. Ma una firma su quel trattato significherà esporre i nostri mercati alle intemperie del commercio globale. E il rischio è che anche i nostri prodotti agricoli, tipici e di qualità, debbano fronteggiare l’importazione di prodotti d’oltreoceano.
4. ENERGIA
Agostino Re Rebaudengo presidente di Assorinnovabili
«Più 35% di rinnovabili, meno 40% di emissioni. Più 40% di efficienza. Possiamo crederci»
L’Italia dovrà battersi affinché le rinnovabili crescano nel lungo periodo. Queste le nostre richieste: definire tre obiettivi vincolanti nel pacchetto “Clima-energia 2030” (+35% sui consumi energetici per le rinnovabili, di cui il 55% sui consumi elettrici; -40% di emissioni; +40% di efficienza); completare il mercato unico europeo dell’elettricità; introdurre un sistema fiscale basato sul principio “chi inquina paga”; introdurre regole che sostengano la generazione distribuita; rifiutare, infine, qualsiasi taglio retroattivo agli incentivi per le rinnovabili, contrariamente a quanto sta avvenendo in Italia con lo “spalma incentivi”.
5. MIGRANTI
Giusi Nicolini sindaco di Lampedusa
«Abolire la Bossi-Fini-Maroni e rivedere le politiche di asilo. L’accoglienza sia condivisa»
L’Italia deve migliorare la qualità dell’accoglienza dei migranti, abolendo la legge Bossi-Fini-Maroni e pianificando la spesa dei fondi Ue insieme agli enti locali. Deve inoltre promuovere la revisione delle politiche di asilo, a partire dal regolamento di Dublino. Le persone che fuggono da guerra, miseria e persecuzioni devono poterlo fare senza rischiare la vita né alimentare il traffico di esseri umani. Devono poter chiedere asilo presso le ambasciate nei paesi di transito anziché imbarcarsi in viaggi della speranza che si concludono spesso in tragedie. Questi fenomeni dureranno ancora a lungo, bisogna uscire dalla logica dell’emergenza e varare una politica di accoglienza condivisa fra i partner.
6. TERRITORIO
Vincenzo Resasco sindaco di Vernazza (Sp)
«Il governo solleciti l’Ue sugli aiuti ai piccoli comuni per dissesto e agricoltura»
Nel 2011 il nostro comune, insieme a quello di Monterosso e ad altri undici della Val di Vara, è stato colpito da una terribile alluvione. Ci siamo risollevati ma dobbiamo ancora realizzare importanti interventi. L’Ue rappresenta un’occasione per accedere a finanziamenti per noi fondamentali. Ma i piccoli Comuni devono sempre combattere per ottenerli. A Renzi faccio due proposte. La prima è abbassare la quota di cofinanziamento a carico delle pubbliche amministrazioni per le opere contro il dissesto idrogeologico. L’altra riguarda i piccoli agricoltori, perché possano accedere attraverso il Piano di sviluppo rurale a finanziamenti per il ripristino delle zone agricole.
FONTE: La nuova Ecologia – Network di Legambiente