“Siamo sulla strada giusta. È giunto il momento di agire. L’UE deve garantire uno sviluppo urbano sostenibile, ma le città e le regioni devono essere coinvolte adeguatamente nel processo di pianificazione delle politiche in materia”. Questi sono alcuni dei punti salienti di un progetto di parere un del Comitato delle regioni presentato dal relatore Bas Verkerk (NL/ALDE) alla 21a riunione della commissione Politica di coesione territoriale (COTER) del CdR, nel quale si chiede una politica urbana integrata per l’UE.
Circa il 70 % della popolazione europea risiede in zone urbane e le tendenze attuali fanno prevedere che entro il 2030 la popolazione urbana raggiungerà i 375 milioni, pari al 75 % della popolazione complessiva dell’UE. La maggior parte di queste zone urbane è costituita da centri di medie dimensioni, con un numero di abitanti che va da 5 000 a 10 000 (56 %) oppure che supera il milione (12,3 %).
Solo due città dell’UE (Londra e Parigi) figurano nell’elenco delle 31 megalopoli mondiali (con una popolazione superiore a 10 milioni di abitanti). Questi dati mettono in risalto la necessità che l’UE si doti di una politica urbana? Quali sono le principali difficoltà incontrate dagli enti locali e regionali nel migliorare la qualità della vita dei cittadini e nel promuovere la crescita nelle zone urbane? Tutti questi interrogativi sono stati discussi dai membri del CdR e sono affrontati in un parere elaborato da Bas Verkerk (NL/ALDE), membro del CdR e sindaco di Delft. Durante la presentazione alla riunione della commissione COTER del 19 febbraio, il relatore del CdR ha sottolineato che “l’UE ha bisogno dell’impegno delle sue città per realizzare gli obiettivi della strategia Europa 2020. Dobbiamo andare oltre le discussioni e fare dei passi avanti reali all’interno dei paesi e delle città”.
Il progetto di parere del CdR esorta le istituzioni dell’UE a elaborare una politica urbana integrata che consenta di ancorare strutturalmente la dimensione urbana alle politiche e alle regolamentazioni europee. Secondo gli enti locali e regionali, questa strategia dovrebbe seguire un approccio trasversale che tenga conto di questioni come ad esempio la disoccupazione, la povertà, i cambiamenti demografici e le sfide relative al clima.Si raccomanda inoltre alla Commissione europea di accrescere il numero delle parti interessate, coinvolgendo nella definizione della politica urbana anche le associazioni della società civile e le organizzazioni di città, in virtù della loro migliore conoscenza delle esigenze della società e del modo più adeguato per rispondervi.
Da un punto di vista finanziario, il CdR accoglie con favore la proposta di investire il 5 % del Fondo europeo di sviluppo regionale nello sviluppo urbano (FESR) e nella creazione di reti di lavoro, ma ritiene che la Commissione europea non tenga sufficientemente conto del ruolo che spetta alle città nelle politiche dell’UE. In questo senso, il progetto di parere invita la Commissione a intensificare la cooperazione con CdR nel monitorare il coinvolgimento delle città nei nuovi programmi dei fondi strutturali. Il documento del CdR sarà discusso ulteriormente nella prossima riunione della commissione COTER, in calendario il 5 maggio, e sarà presentato per adozione alla sessione plenaria del CdR del 25 e 26 giugno 2014.
Nel quadro della sua volontà di definire la futura politica urbana dell’UE, la Commissione europea ha organizzato, il 17 e 18 febbraio, una conferenza nella quale le città sono state al centro della discussione. Il forum, intitolato Le città del futuro: investire nell’Europa, ha visto la partecipazione di rappresentanti di amministrazioni locali e regionali di tutta Europa.
Per l’Italia, in particolare, hanno partecipato- il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni (anche co-presidente di CEMR) e il vice sindaco di Venezia, Carla Rey, quest’ultima ha partecipato anche in qualità di vice Presidente del CEMR alla riunione della commissione COTER del CdR.
Intervenendo durante la sessione di chiusura dell’evento, il Presidente del CdR, Ramón Luis Valcárcel, ha sottolineato che “le città e le zone metropolitane sono potenti motori di crescita e di occupazione e, in quanto tali, contribuiscono in misura significativa a realizzare la strategia Europa 2020 e la coesione economica, sociale e territoriale dell’UE. Esse, tuttavia, si trovano ad affrontare al tempo stesso sfide sociali complesse. L’UE è in prima linea nella definizione delle politiche, ma troppo spesso queste non tengono conto delle istanze territoriali”.
LA Coter ha visto altresi’ Il presidente della regione Marche e dell’intergruppo del CdR dedicato alla macroregione adriatico ionica, Gian Mario Spacca (IT/ALDE), presentare undocumento di lavoro sulla strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica (EUSAIR). Il CdR collabora strettamente con la Commissione europea per mettere a punto la strategia entro la fine del 2014, come richiesto dal Consiglio europeo. Le priorità di tale strategia sono incentrate sull’approvvigionamento energetico, sulla politica marittima, sull’ambiente, sul turismo e sui trasporti. Il CdR chiede che sia riservata maggiore attenzione alla ricerca, all’innovazione, allo sviluppo delle PMI e al rafforzamento delle capacità in quanto fattori di crescita.
Infine Albert Bore (UK/PSE), membro del CdR e del consiglio comunale di Birmingham, ha presentato un documento di lavoro sul pacchetto per la mobilità urbana, inteso a incoraggiare un cambiamento modale dei trasporti in Europa e il miglioramento dei trasporti pubblici rendendoli più efficaci. Al riguardo sono state avanzate diverse proposte ed è stata sottolineata la necessità di coinvolgere gli enti locali e regionali in una futura piattaforma UE in materia di piani di mobilità urbana sostenibile. Albert Bore ha fatto inoltre riferimento alla possibilità di estendere il ricorso agli investimenti territoriali integrati (ITI, un nuovo strumento finanziario introdotto nel periodo di programmazione 2014-2020) per i piani di mobilità urbana.
FONTE: Comitato delle Regioni (http://cor.europa.eu/)