Pubblicata in Gazzetta la delibera del CIPE che sblocca 700 milioni di euro per interventi contro il dissesto idrogeologico su opere immediatamente cantierabili nelle aree metropolitane.
Gli interventi prioritari saranno individuati con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e saranno monitorati nella Banca Dati Unitaria (BDU) istituita presso il Ministero dell’economia e delle finanze.
Su proposta del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, conformemente recepita dal competente Sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla coesione territoriale il CIPE ha deliberato, dunque:
1. Assegnazione di una dotazione finanziaria da destinare agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico immediatamente cantierabili e prioritari per livello di rischio.
1.1. Al fine di assicurare l’avvio degli interventi piu’ urgenti di contrasto al rischio idrogeologico e tempestivamente cantierabili, caratterizzati da un livello prioritario di rischio e ricadenti nell’ambito delle aree metropolitane e urbane come definite nelle premesse, e’ assegnato al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare l’importo di 450 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione afferenti alla programmazione 2014-2020.
1.2. La dotazione finanziaria di cui al precedente punto 1.1, posta a carico del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014 – 2020, e’ considerata ai fini del rispetto della chiave di riparto prevista dall’art. 1, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 («Legge di stabilita’ 2014») che destina l’80 per cento delle risorse nelle aree del Mezzogiorno e il restante 20 per cento nelle aree del Centro nord.
1.3. Per le medesime finalita’ di cui al punto 1.1 sono inoltre individuate risorse disponibili a legislazione vigente pari a 150.000.000 di euro, destinate agli interventi localizzati nelle aree metropolitane e urbane, di cui 40.000.000 di euro costituite da risorse del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, a valere sulle disponibilita’ recate dall’art. 1, comma 111, della citata legge n. 147/2013, e la restante quota di 110.000.000 di euro a carico delle risorse del Fondo sviluppo e coesione 2007-2013 di cui all’art. 7, comma 8, del decreto legge n. 133/2014 (cd. «Sblocca Italia»).
1.4. Con l’obiettivo di stimolare l’efficace avanzamento, in particolare nel Mezzogiorno, delle attivita’ progettuali delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico da inserire nel Piano nazionale contro il dissesto 2015-2020 sono assegnati ulteriori 100 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare da destinare, secondo la chiave di riparto ordinaria prevista dall’art. 1, comma 6, della legge n.147/2013, alla progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico.
1.5. Ai sensi della lettera l), comma 703 dell’art. 1, della legge 23 dicembre 2014 n. 190 («Legge di stabilita’ 2015») l’assegnazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui ai precedenti punti 1.1 e 1.4 si articola in: 50 milioni di euro per il 2015, 75 milioni di euro per il 2016, 275 milioni di euro per il 2017, 75 milioni di euro per il 2018 e 75 milioni di euro per il 2019.
2. Modalita’ attuative.
2.1. Gli interventi di cui al punto 1.1 saranno individuati con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell’art. 7, comma 2, del decreto legge n. 133 del 2014, sulla base dei criteri e secondo le procedure di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 febbraio 2015, in corso di registrazione, richiamato in premessa, e saranno monitorati nella Banca Dati Unitaria (BDU) istituita presso il Ministero dell’economia e delle finanze, nonche’ tramite l’inserimento, a cura delle Regioni o dei soggetti dalle medesime incaricati, dei dati nel data base «ReNDiS» dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).
2.2. Le risorse destinate con la presente delibera agli interventi di cui al punto 1.1 saranno assegnate al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in qualità di amministrazione responsabile dell’attuazione, d’intesa con la Struttura di missione di cui alle premesse, del presente piano di interventi.
2.3. A cura del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e della Struttura di missione di cui alle premesse, sara’ data adeguata pubblicita’ dell’elenco degli interventi finanziati, nonche’ alle informazioni periodiche sul relativo stato di avanzamento, come risultanti dal predetto sistema di monitoraggio «ReNDiS», dati che saranno comunicati anche al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica.
2.4. Al fine di assicurare un efficiente utilizzo delle risorse ed accelerare la realizzazione degli interventi, anche mediante il ricorso alle misure di cui all’art. 55-bis del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n.27, una quota non superiore allo 0,5 per cento dell’assegnazione di 450 milioni a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 di cui al punto 1 puo’ essere destinata, in relazione alle effettive esigenze rappresentate dalle Regioni, ad integrare la dotazione finanziaria della Azione di Sistema di cui alla delibera CIPE n. 62 del 2011, secondo le modalita’ di attuazione di cui al decreto del Ministro per la Coesione territoriale 23 marzo 2012.
2.5 Dell’attuazione della presente delibera nonche’ dell’attuazione dell’Azione di sistema di cui al punto precedente l’Amministrazione responsabile riferira’ a questo Comitato.
Per quanto non specificamente previsto dalla presente delibera restano ferme le disposizioni normative e le procedure vigenti nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione, con particolare riguardo ai termini di assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti, alle modalita’ di revoca dei finanziamenti e alle eventuali conseguenti riprogrammazioni.